Aprire la propria azienda a processi e idee innovative non significa cedere il controllo, ma governare i cambiamenti. Ecco cinque punti chiave dell’Open Innovation da cui partire
Cos’è e a cosa serve
Quando si fa riferimento all’Open Innovation solitamente ci si riferisce a quel paradigma che implica l’utilizzo di flussi di conoscenza esterni per accelerare l’innovazione interna e espandere il proprio mercato. In parole più semplici, è l’idea che le aziende non dovrebbero e non possono fare tutto da sole. Invece, dovrebbero cercare di collaborare con altre aziende, università, istituti di ricerca, startup, e anche individui, per sviluppare nuovi prodotti, servizi e processi. Ma l’Open Innovation è molto più di questo.
Si immagini un mondo in cui le barriere alla creatività e all’innovazione sono abbattute, un mondo in cui le idee fluiscono liberamente tra le aziende, le università, le startup e gli individui. Questo è il mondo dell’Open Innovation, un approccio rivoluzionario che sta ridefinendo le regole del gioco nell’arena dell’innovazione aziendale.
L’Open Innovation non è solo una strategia o una tecnica, è un mindset. È la convinzione che le soluzioni più potenti e innovative nascono quando le menti più brillanti si uniscono, indipendentemente dai confini organizzativi. È la comprensione che l’innovazione non è un percorso da percorrere da soli, ma un viaggio da condividere. Un mindset che permette di vedere uno stesso problema con diverse possibili soluzioni, che non per forza derivino da delle proprie risorse, ma che possono arrivare anche da fonti esterne.
I vantaggi di chi sceglie di fare innovazione aperta
I vantaggi dell’Open Innovation oramai sono ben noti a tutti. Innanzitutto, permette alle aziende di accedere a una vasta gamma di idee e competenze. Inoltre, riduce i costi di sviluppo e accelera il time-to-market. Infine, può aumentare l’efficienza dell’azienda, permettendo di concentrarsi sul proprio core business.
Ma come si traducono questi vantaggi in termini pratici? Consideriamo le metodologie dell’Open Innovation. Le aziende possono lanciare competizioni di idee, spingendo i dipendenti, i clienti, e talvolta persino il pubblico in generale, a proporsi con soluzioni innovative. Questo porta a un notevole aumento della diversità delle idee, facilitando la scoperta di soluzioni fuori dagli schemi che possono portare a un vantaggio competitivo significativo.
Un esempio concreto? Un’azienda in ambito system integration ha lanciato in Italia una call interna alla propria azienda coinvolgendo oltre 200 dipendenti, per trovare nuove soluzioni per i propri clienti o nuovi prodotti da integrare al proprio portafoglio. Risultato? In meno di nove mesi, tre team (costituiti dai dipendenti che hanno aderito all’iniziativa) hanno validato la propria idea, lavorando qualche ora a settimana al progetto, e ora una di questa si trova in fase di sviluppo e integrazione per diventare uno dei nuovi prodotti dell’azienda.
Un altro approccio è quello di collaborare con università o start-up, sfruttando la ricerca all’avanguardia e le nuove tecnologie per migliorare i propri prodotti o processi. Questo può ridurre i costi di sviluppo e accelerare l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato.
Fare Open innovation è alla portata di tutti?
Potrebbe sembrare che solo le grandi organizzazioni abbiano le risorse per implementare programmi di Open Innovation, ma questo non è assolutamente vero, le piccole e medie imprese possono trarre enormi benefici da questa strategia. Le PMI, infatti, spesso si trovano in una posizione privilegiata per sperimentare nuove idee e implementare rapidamente l’innovazione, infatti proprio grazie alla flessibilità (che non dovrebbero mai perdere!) sono in grado di sperimentare velocemente e applicare diverse soluzioni in un lasso di tempo molto ridotto. Che siate un gigante dell’industria o una piccola startup, l’Open Innovation invita ad aprire le porte alla collaborazione, a guardare oltre i confini per trovare nuove idee e soluzioni. Invita le persone a credere nel potere dell’insieme, a vedere la concorrenza non come una minaccia, ma come un’opportunità per l’apprendimento e la crescita.
La scelta del partner giusto
La scelta del partner giusto per l’Open Innovation non è un compito da prendere alla leggera. È un passo cruciale nel viaggio verso l’innovazione, un passo che può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso. Ma non è solo una questione di competenze tecniche o di esperienza nel settore. È una questione di sintonia, di condivisione di una visione, di costruzione di un rapporto di fiducia e collaborazione. Quando si cerca un partner per l’Open Innovation, si cerca un alleato, un collaboratore, un co-creatore. Si cerca qualcuno che capisca la vostra visione e che sia disposto a lavorare con voi per realizzarla. Qualcuno che abbia l’esperienza e la competenza per guidarvi, ma anche la flessibilità e la creatività per esplorare nuove possibilità.
Un buon partner per l’Open Innovation non è solo un fornitore di soluzioni, ma un costruttore di ponti. È qualcuno che può collegare il vostro mondo con quello di altri innovatori, che può aprire nuovi canali di comunicazione e collaborazione, che può aiutarvi a vedere oltre i vostri confini e a scoprire nuove opportunità.
Nel valutare la professionalità di un potenziale partner ci sono diversi strumenti a disposizione. Sicuramente avere un buon track record, che mostri non solo il nome delle aziende con cui si ha collaborato, ma anche come e quali output sono stati raggiunti, è un buon sintomo di trasparenza e professionalità (oltre ad essere un buon modo per trovare spunti per la propria azienda). Ci possono poi essere altri indicatori, come le reti professionali o le certificazioni acquisite, come quella da “Innovation manager” rilasciata dal Mise, ma personalmente non lo ritengo un fattore qualificante, ho conosciuto innovation manager sia qualificati che non e posso dire che ci sono eccellenti professionisti da entrambe le parti.
Muovere i primi passi nell’Open innovation
L’Open Innovation può sembrare un concetto intimidatorio: aprirsi all’esterno, far entrare nuovi soggetti, può spaventare, è innegabile. Ma come ogni grande viaggio, si può iniziare con un piccolo passo. E quel passo può essere proprio dentro la vostra organizzazione. Il primo passo verso l’Open Innovation è coltivare il talento interno, valorizzare le idee e le competenze che già esistono all’interno dell’azienda. Ogni membro del team ha un punto di vista unico, una prospettiva diversa che può portare a nuove idee e soluzioni. Per farle emergere è dunque importante creare un ambiente che incoraggia la condivisione e la discussione, e costruire una cultura dell’innovazione condivisa e allargata su tutti i livelli.
Ma l’Open Innovation non si ferma alle porte della vostra azienda. È uno sguardo verso l’esterno, un riconoscimento che le idee e le soluzioni possono venire da qualsiasi parte. Quindi, una volta che avrete iniziato a coltivare il talento interno è possibile dirigersi verso l’esterno. Attraverso collaborazioni con università, istituti di ricerca, startup, e anche con i vostri concorrenti. Partecipate a hackathon, workshop, conferenze, e altre piattaforme di scambio di idee. Siate curiosi, aperti, pronti a imparare e ad adattarvi.
Ricordate, l’Open Innovation non è una destinazione, è un viaggio. Un viaggio di scoperta, di apprendimento, di crescita. E come ogni viaggio, può avere dei momenti di difficoltà e di incertezza. Ma è attraverso queste sfide che si scoprono nuove strade, si aprono nuovi orizzonti. Quindi, non abbiate paura di fare il primo passo. Coltivate il vostro talento interno, guardate oltre i vostri confini, e abbracciate l’Open Innovation. Perché il futuro appartiene a coloro che sono pronti a condividere il loro viaggio, a sperimentare nuovi percorsi, a sognare in grande.
L’Open Innovation non è solo un modello di business o una strategia di crescita. È un cambio di paradigma. Con il suo approccio collaborativo, l’Open Innovation offre più di una semplice opportunità. Offre nuove frontiere, un campo aperto dove le idee possono fiorire e le innovazioni possono prosperare. È un invito a guardare oltre i confini della propria azienda, a vedere il mondo come un laboratorio di idee, un incubatore di possibilità.
In un mondo in rapido cambiamento, l’innovazione non è un lusso, è una necessità. Non importa se si è una piccola startup o una multinazionale, un produttore di scarpe o un fornitore di servizi cloud, l’Open Innovation può essere la chiave per sbloccare il reale potenziale della tua azienda.