Il numero delle persone che lasciano il proprio impiego per cercare lavori migliori è in aumento da anni. Il ruolo di Industria 5.0 per invertire la rotta
Il mercato del lavoro ha subito un profondo mutamento nell’ultimo decennio, principalmente a causa dell’avanzamento tecnologico e delle crescenti preoccupazioni ambientali. Le imprese stanno sempre più investendo in tecnologie all’avanguardia e nello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti. La diffusione della pandemia di Covid-19 ha accelerato questo processo, spingendo molte aziende a implementare il lavoro remoto, che ha aumentato l’autonomia e la responsabilità dei lavoratori.
Questi cambiamenti hanno indotto un gran numero di lavoratori a rivalutare la qualità del proprio impiego, alimentando il fenomeno noto come la “grande dimissione”. Sebbene questa tendenza abbia radici storiche, negli ultimi anni si è manifestata in modo sempre più evidente. I dati evidenziano un costante aumento del tasso delle dimissioni volontarie dei dipendenti a livello globale, passate dall’8,3% nel 2013 al 14% nel 2021. Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione è salito al 14,7% nell’aprile 2020, quadruplicando rispetto al periodo precedente alla pandemia. Solo nel 2022, circa 4 milioni di americani lasciano il proprio lavoro ogni mese, e studi come il Future Forum Pulse del 2021 indicano che oltre il 57% delle persone è aperto a cercare un nuovo impiego nei prossimi anni.
Anche in Europa, la tendenza alla cosiddetta “grande dimissione” è evidente, come confermato dal Global Workforce Hopes and Fears Survey 2022 di PWC, che segnala una continua crescita di questo fenomeno senza segni di rallentamento. Oggi, le persone non cercano più solamente un salario o una posizione di lavoro stabile. Le aspettative sono notevolmente mutate nel corso del tempo.
I lavoratori cercano un impiego che soddisfi delle esigenze più complesse, tra cui:
- Un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata: sempre più importante è la possibilità di avere orari flessibili e la facoltà di lavorare da casa, permettendo ai dipendenti di conciliare meglio i propri impegni personali e professionali.
- Un ambiente lavorativo sano: in seguito al crescente stress correlato al lavoro degli ultimi anni, molti lavoratori cercano un ambiente sereno e collaborativo, caratterizzato da buone relazioni con colleghi e superiori.
- Opportunità di crescita e sviluppo professionale: i dipendenti desiderano sentirsi stimolati e avere la possibilità di apprendere e progredire nella propria carriera all’interno dell’organizzazione.
- Riconoscimento e valorizzazione: i dipendenti cercano di essere riconosciuti e apprezzati per il loro lavoro e il loro contributo all’azienda. Un feedback regolare e un sistema di ricompense e incentivi possono contribuire a soddisfare questa esigenza.
- Flessibilità e mobilità: oltre alla flessibilità degli orari e alla possibilità di lavorare da remoto, molti lavoratori cercano opportunità di crescita e mobilità professionale, come la possibilità di lavorare in diverse sedi o progetti all’interno dell’azienda.
- Cultura aziendale e valori: i dipendenti cercano un’azienda che rifletta i loro valori personali e offra un ambiente in cui possano sentirsi coinvolti e motivati. Una forte cultura aziendale basata su valori condivisi può favorire l’identificazione e l’adesione dei dipendenti all’organizzazione.
- Sostenibilità e responsabilità sociale: sempre più lavoratori sono sensibili alle politiche aziendali riguardanti l’ambiente, l’inclusione sociale e la responsabilità verso la comunità. Le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale possono attrarre e trattenere talenti.
- Diversità e inclusione: i lavoratori cercano ambienti di lavoro che promuovano la diversità e l’inclusione, dove ogni individuo sia rispettato e valorizzato per le proprie differenze. La presenza di politiche e programmi volti a creare un ambiente di lavoro inclusivo è diventata un criterio importante nella scelta di un datore di lavoro.
La dinamica dell’attrition
Queste sono solo alcune delle molteplici necessità che i lavoratori cercano di soddisfare nel contesto attuale. Affrontare efficacemente tali esigenze non solo promuove il benessere dei dipendenti, ma contribuisce anche a una maggiore produttività e soddisfazione complessiva sul lavoro. Le aziende si trovano ora di fronte alla sfida di comprendere i motivi che spingono i dipendenti a lasciare il proprio lavoro e stanno adottando politiche mirate, come la flessibilità degli orari e il lavoro remoto, per affrontare la questione. È evidente la necessità di un rinnovamento delle pratiche delle Risorse Umane e delle istituzioni per le relazioni industriali, al fine di adeguarsi a questi cambiamenti e migliorare le condizioni di lavoro.
La dinamica dell’attrition, ovvero dell’allontanamento volontario, coinvolge una varietà di attori all’interno del contesto lavorativo, tra cui sindacati, società e datori di lavoro. Questi soggetti sono responsabili di affrontare e mitigare i fattori che contribuiscono all’attrition, sia di natura organizzativa che psicologica. Le leggi e le normative possono fornire una base importante, ma da sole non sono sufficienti. È fondamentale che le organizzazioni si impegnino attivamente nell’affrontare le cause sottostanti, comprendendo i bisogni specifici dei lavoratori all’interno dell’organizzazione. Questo comprende un’attenta valutazione dei fattori che influenzano il benessere e la soddisfazione dei dipendenti, nonché l’implementazione di misure mirate per soddisfare tali bisogni. Solo così le aziende possono evitare il fenomeno e mantenere un ambiente di lavoro sano e produttivo.
L’evoluzione dall’Industria 4.0 all’Industria 5.0
L’evoluzione dall’Industria 4.0 all’Industria 5.0 non solo rappresenta un cambiamento nel modo in cui la produzione è concepita e gestita, ma ha anche profonde implicazioni sul fenomeno dell’attrition nel mondo del lavoro. L’Industria 5.0 pone infatti l’accento sull’umano-centricità e sul benessere dei lavoratori, e riconosce che le tecnologie avanzate devono essere utilizzate per migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Questo approccio mira a creare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e rispettoso dei diritti fondamentali dei lavoratori, come la privacy, l’autonomia e la dignità umana. In un contesto dove le persone sono considerate il valore aggiunto della produzione, le aziende devono adottare politiche e pratiche che promuovano il benessere dei dipendenti e riducono il tasso di attrition.
Inoltre, l’Industria 5.0 si propone di risolvere i problemi socio-ambientali trascurati dalla quarta rivoluzione industriale, come le disuguaglianze, l’inquinamento e le minacce ai diritti fondamentali della persona. Questo approccio mira a creare un ambiente lavorativo più sostenibile e resiliente, dove le persone sono al centro del processo produttivo e la produzione rispetta i limiti del nostro pianeta. In questo contesto, le aziende che abbracciano i principi dell’Industria 5.0 possono offrire un ambiente di lavoro più gratificante e soddisfacente per i propri dipendenti, riducendo così il fenomeno dell’attrition e promuovendo la stabilità e la produttività nell’ambiente lavorativo.