lunedì 20 Mar, 2023

Componenti in metallo, come scegliere il mercato migliore

Componenti e parti in metallo: l’andamento del commercio mondiale

La rubrica a cura di TEM PLUS per capire da vicino il mondo delle esportazioni, i trend, i paesi che presentano le migliori opportunità e come si possono cogliere

Per il settore della subfornitura meccanica, e in particolare del comparto dei componenti e delle parti in metallo, il 2023 si preannuncia un anno intenso. Dove è opportuno esportare componenti e parti in metallo nel 2023? Ma soprattutto: come esportare con successo componenti e parti in metallo? Di seguito verrà illustrato quali sono i trend di mercato, i paesi che presentano maggiori opportunità e come è possibile coglierle. Vediamo cosa è cambiato rispetto all’anno scorso, quali trend sono stati confermati e quali volumi invece hanno subito variazioni.

Rispetto all’anno precedente, che aveva registrato un volume d’affari di 37,8 miliardi di euro, nel 2022 il mercato delle componenti in metallo ha raggiunto una dimensione del commercio mondiale pari a 53,2 miliardi di euro (Fonte dati: Export Planning, 2022).

Dal grafico sottostante si evince chiaramente come, a seguito della battuta d’arresto del 2020, il commercio mondiale sia tornato a salire e, addirittura superare i trend di crescita registrati prima della pandemia.

 fonte: ExportPlanning

Chi esporta componenti e parti in metallo

I principali esportatori di componenti e parti in metallo si confermano essere anche per il 2022:

  • Cina
  • Italia
  • Germania

Tutti e tre i mercati hanno registrato nell’ultimo anno un importante aumento dei volumi di esportazioni: rispettivamente 17399; 3799 e 3435 milioni di euro. Rimangono stabili, poi: Stati Uniti, Vietnam e Polonia.

fonte: ExportPlanning

Chi acquista componenti e parti in metallo

Entriamo ora nel merito dei mercati di destinazione. Se i principali esportatori sono sempre gli stessi, la top 3 dei primi importatori varia rispetto all’anno precedente.

Troviamo infatti, stabili al primo e secondo posto per volumi di import, Stati Uniti e Germania. Mentre la Francia perde una posizione in favore del Vietnam. Quest’ultimo aveva registrato nel 2021 un volume di import pari “solo” a 957 milioni di € che è aumentato nell’ultimo anno, fino ad arrivare a 3336 milioni di €.

Si osservino di seguito i volumi di import relativi all’anno 2022 riferiti ai paesi che registrano maggiori volumi di import:

  •  Stati Uniti 8317 milioni di €
  • Germania 3854 milioni di €
  •  Vietnam 3336 milioni di €
  • Francia 2349 milioni di €

fonte: ExportPlanning

 Dove esporta l’italia

Germania, Francia e Regno Unito si confermano essere i mercati verso i quali l’Italia esporta maggiormente.

Tenendo in considerazione il prezzo medio all’export italiano registrato nel 2022: 3,95 €/Kg, si vedano nel deaglio i prezzi medi all’import registrati da questi paesi:

  • ●  Francia 4,98 €/Kg
  • ●  Germania 4,47 €/Kg
  • ●  Regno Unito 4,30 €/Kg

Questo dato rassicura il produttore italiano sull’opportunità di trovare sbocchi commerciali in mercati disposti a riconoscere un premium price ai propri prodotti.

Perché tra questi non sono presenti gli Stati Uniti?

Francia, Germania e Regno Unito sono paesi più attenti alla qualità dei prodotti acquistati e sintomo di ciò è il prezzo medio che sono disposti a pagare ai propri fornitori. Non accade, tuttavia, la stessa cosa per gli USA che, a differenza dei principali importatori europei, non presta una così forte attenzione al prodotto di qualità.

Infatti, gli USA si approvvigionano principalmente da:

  • ●  Cina → 2 621 Milioni di €
  • ●  Messico → 1 111 Milioni di €
  • ●  Vietnam → 946 Milioni di €

Ciò significa che gli Stati Uniti prediligono acquistare da paesi che si posizionano sul mercato con importanti strategie di prezzo o da aziende di paesi geograficamente più vicini.

Dopo la valutazione dei dati aggiornati al 2022 può essere utile una riflessione in merito alle previsioni di andamento settoriale per i prossimi anni. Si tratta di informazioni che, tuttavia, non sempre sono disponibili pubblicamente. In questo articolo condividiamo con te i dati che i nostri TEM (Temporary Export Manager) hanno raccolto da una piattaforma specializzata come Export Planning. Per quanto riguarda il settore di componenti e parti in metallo, la proiezione fino al 2026 è positiva. Infatti, il mercato, dopo la dura battuta d’arresto subita nel 2022 che ha registrato un calo del -16%, è nuovamente in crescita (+28%) e si prevede continui a esserlo per i prossimi anni. 

fonte: ExportPlanning

Una strategia efficace si basa sull’analisi dei dati

Tui questi dati, presi singolarmente, possono sembrare slegati e insignificanti. In realtà non è affatto così. Se osservati da diversi punti di vista e opportunamente messi in relazione, offrono una panoramica interessante dell’andamento dell’intero settore e permettono di capire quali sono i mercati più promettenti. Ancora prima di avviare una ricerca clienti o lo sviluppo di un nuovo mercato è dunque fondamentale per l’azienda saper leggere e interpretare correttamente i dati a disposizione, affinché la scelta del mercato da aprire sia supportata da evidenze oggettive e misurabili. Naturalmente una sola panoramica di ciò che accade al di fuori dell’azienda non basta per prendere decisioni. Tutte le informazioni relative al settore ed “esterne” all’azienda vanno messe in relazione con la situazione interna della propria realtà. Al giorno d’oggi l’imprenditore è impegnato in numerose (e necessarie) mansioni e non ha il tempo per ricercare, analizzare e incrociare i dati. Anche perché molto spesso questi sono dati poco accessibili o disponibili su piattaforme ad abbonamento. A questo, però, può pensarci un professionista esterno all’azienda, ovvero il TEM, che, grazie ai suoi anni di esperienza nel settore, ha maturato le competenze necessarie per guidare nello sviluppo della strategia più efficace per ciascuna impresa, partendo proprio dall’analisi dei dati.

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