giovedì 10 Mar, 2022

Startup, PMI e industria 4.0: un legame solido?

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10/03/2022

Laura Masoni e Nicola Melluso

 

FOCUS EXTRA IMPRESE INNOVATIVE

 

In Italia il paradigma Industria 4.0 (I4.0) è ancora in fase di diffusione nelle imprese tradizionali, soprattutto nelle micro e Piccole e Medie Imprese (PMI) che spesso non hanno la possibilità di accedere rapidamente alle tecnologie più moderne o ai meccanismi per la loro integrazione, a causa della rischiosità degli investimenti e alla disponibilità di risorse limitata.

Tuttavia, il tessuto imprenditoriale italiano sta mostrando un crescente numero di Startup e PMI innovative con una forte spinta tecnologica legata all’Industria 4.0. Una PMI Innovativa è uno status giuridico per l’impresa introdotto recentemente nell’ordinamento italiano a cui è dedicato uno specifico regime di agevolazioni che rappresenta un’opportunità strategica per l’imprenditore 4.0.

Cerchiamo di comprendere, allora, quanto sia caratterizzante la presenza della Quarta Rivoluzione Industriale in queste nuove imprese innovative. Considerato che il paradigma I4.0 include un ampio numero di tecnologie abilitanti, è opportuno indagare anche se l’innovazione sia distribuita uniformemente rispetto a questi strumenti o se, piuttosto, vi siano polarizzazioni o distribuzioni variabili, anche in base al livello di maturità delle tecnologie stesse.

Per condurre l’analisi consideriamo le Startup e PMI innovative iscritte alla sezione speciale a loro dedicata del Registro delle Imprese Italiane. Il Registro in tale sezione comprende circa 13.000 imprese, recanti come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Il Registro presenta una descrizione piuttosto dettagliata per ogni Startup o PMI, che include informazioni su prodotto e/o servizio offerto, attività di Ricerca e Sviluppo svolte, personale, eventuali brevetti, collaborazioni con incubatori, investitori e università, e modello di business, con valori economici, area geografica di riferimento e concorrenti.

Queste informazioni sono in prevalenza dati testuali in lingua italiana. Al fine di poter quindi analizzare tali dati sono state utilizzate tecniche di trattamento automatico del linguaggio (o Natural Language Processing, NLP). In particolare, le descrizioni delle imprese presenti nel Registro sono state raccolte in un database, su cui è stato proiettato un elenco di tecnologie caratterizzanti il paradigma I4.0. In questo modo è stato possibile ottenere informazioni su quali e quante tecnologie I4.0 vengono utilizzate, per le attività operative o come oggetto della produzione, dalle imprese analizzate.

 

 

Quanto l’Industria 4.0 è diffusa nelle Startup?

 

Le analisi condotte rivelano una distribuzione interessante dell’utilizzo delle tecnologie che caratterizzano I4.0 nelle Startup e PMI innovative considerate.

Il 54% delle imprese analizzate presenta, nella propria pagina dedicata sul Registro delle Imprese, tra 1 e 5 tecnologie caratterizzanti I4.0. Tali tecnologie in generale risultano essere oggetto del business delle aziende oppure strumenti utilizzati all’interno della loro filiera per la produzione, in maniera limitata. Circa il 20% delle aziende, invece, annovera più di 6 tecnologie I4.0 nella propria sezione del sito. Questi soggetti fanno un ampio uso di tali strumenti, per cui è possibile supporre che tali tecnologie siano adottate a livello integrato in produzione, in linea con il paradigma della Quarta Rivoluzione Industriale.

Allo stesso tempo esiste una parte rilevante di aziende, il 26% del campione analizzato, che esulano dal paradigma 4.0, e adottano quindi approcci diversi per lo sviluppo dell’innovazione. Un quarto delle imprese analizzate, infatti, non presenta alcun termine che faccia riferimento alle tecnologie I4.0 considerate. Sono ancora poche, dunque, le aziende in grado di adottare diffusamente le
tecnologie caratterizzanti il paradigma, nonostante il settore dell’innovazione sia fortemente pervaso da questo filone di sviluppo: si veda il dato totale del 74% delle imprese esaminate che utilizza le tecnologie considerate.

 

Quali sono le tecnologie I.40 più diffuse?

 

Nel Registro risultano circa 2700 aziende che citano tecnologie relative a linguaggi di programmazione e software, in particolare considerando più frequentemente servizi web, server e API (Application Programming Interface). Secondo i principi della Quarta Rivoluzione Industriale, di fatto, l’integrazione dei sistemi hardware e software risulta sempre più rilevante, in quanto i sistemi uomo-macchina impiegati nelle aziende devono essere in grado di scambiarsi un elevato numero di informazioni. In quest’ottica l’insieme di tecnologie che guida la classifica è utilizzato per rendere possibile l’interconnessione che caratterizza i mondi di Internet of Things (IoT) e Industrial Internet of Things (IIoT).

In linea con questa visione è anche il secondo posto rispetto alle tecnologie più impiegate, in cui troviamo le Tecnologie di Comunicazione citate da circa 1850 imprese. In questo insieme, infatti, sono racchiuse le tecnologie impiegate per mettere in comunicazione i sistemi, come ad esempio, wi-fi, bluetooth, Near Field Communication (NFC).

Seguono strumenti relativi ad analisi e storage dei dati. Lo scopo dei sistemi di comunicazione uomo-macchina è proprio quello di raccogliere informazioni da poter utilizzare per valutare diversi tipi di decisioni, sia operative che strategiche, ai vari livelli aziendali. Per questo motivo i dati devono essere opportunamente elaborati (analytics, database) e conservati (Cloud, Software As A Service o SaaS). Completano questa parte della classifica i dispositivi hardware per la raccolta dati, quali tecnologie di localizzazione, controllo e sensoristica.

Meno adottate, invece, tecnologie di machine learning, simulazione, cybersecurity, realtà aumentata e assistenza virtuale, con numeri che variano tra le 300 e le 800 aziende che le impiegano. Alcuni di questi strumenti sono ancora in una fase iniziale di sviluppo e diffusione, soprattutto a livello applicativo aziendale, come ad esempio il machine learning. Altri dovrebbero essere di supporto al paradigma I4.0, come la cybersecurity, ma risultano comunque meno presenti.

Soprattutto per quest’ultima categoria, sarebbe interessante approfondire quali siano le motivazioni per una diffusione non omogenea rispetto alle tecnologie nella parte più alta della classifica.

 

Verso un’innovazione 4.0

 

In conclusione, il settore dell’innovazione in Italia, analizzato tramite il campione rappresentativo delle Startup e PMI innovative del Registro delle Imprese, risulta essere fortemente focalizzato sulle tematiche di Industria 4.0. All’interno del paradigma, inoltre, le tecnologie che guidano lo sviluppo non sono distribuite in maniera uniforme: i Big Data, sia a livello di raccolta che di analisi e trattamento dei dati, trainano il settore.

La forte attenzione delle aziende italiane all’avanguardia, considerate in questa analisi, alla Quarta Rivoluzione Industriale costituisce un tassello importante per l’adozione diffusa di questo paradigma da parte di tutto il sistema imprenditoriale del Paese.

 

 

 

Un ringraziamento speciale ad Irene Spada per le correzioni, a Giovanni Puccetti per le immagini e a tutto il team di B4DS per la passione e il supporto.

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