martedì 26 Mag, 2020

Realtà mista e ologrammi nelle automobili. Il futuro della guida è già realtà

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Realtà mista e ologrammi nelle automobili. Il futuro della guida è già realtà

Un parabrezza smart e interattivo che sostituisce il computer di bordo integrato nella plancia.

Nel 2019 in italia sono morte 9 persone al giorno per incidenti automobilistici, e una delle cause principali è rappresentata dalla distrazione da smartphone, navigatore o strumenti di infotainment integrati nell’abitacolo.

Basti pensare che alla velocità di 50 km/h abbassare la testa per 2 secondi significa percorrere 28 metri alla cieca per avere contezza di quanto urgente sia intervenire, dotando le automobili di sistemi integrati di navigazione che siano sicuri ed efficienti, garantendo le stesse funzionalità del computer di bordo e integrandole con dispositivi di sicurezza innovativi.

Case automobilistiche, start up innovative e centri di ricerca sono ormai da anni al lavoro su sistemi di realtà mista in grado di proiettare sul parabrezza ologrammi contenenti tutte le informazioni necessarie alla guida, come il contachilometri o la mappa del navigatore. Integrando poi un sistema basato sull’intelligenza artificiale, è possibile rilevare ostacoli sulla carreggiata o la presenza di pedoni in anticipo rispetto alla percezione umana.

Ma facciamo un passo indietro, cos’è la realtà mista? Se analizziamo il continuum reale-virtuale, la realtà mista è l’area al centro, quella in cui il reale e il virtuale si mischiano.

E’ quindi la fusione tra realtà aumentata, in cui il reale è aumentato dal virtuale e virtualità aumentata, in cui al contrario è il virtuale ad essere aumentato dal reale.

I nuovi sistemi olografici destinati alle automobili sono, quindi, una perfetta integrazione di realtà aumentata, tecnologie di trasferimento dati come il bluetooth e sistemi di ricezione satellitare e di comunicazione, in grado quindi non solo di fornire informazioni sulla guida e le condizioni della strada e del traffico, ma di poter gestire lo smartphone senza distogliere gli occhi dal parabrezza.

I progetti già in essere sono dispositivi head-up esterni da installare nell’abitacolo, come il sistema ideato da Morelli Tech, giovane start up nata in seno ad Almacube, l’incubatore di impresa dell’ Alma Mater Studiorum Università di Bologna che si sta facendo strada tra i grandi nomi del tech. Holoclip, questo il nome del device, usa un display OLED connesso al GPS e al bluetooth, e proietta le informazioni su uno schermo di vetro.

Holoclip si connette allo smartphone e mostra informazioni sulla velocità, il tempo atmosferico e le notifiche.

Un progetto analogo è EyeLights Car, un proiettore olografico che utilizza il parabrezza come schermo e connettendosi allo smartphone permette di avere accesso alle app installate sullo stesso.

Le case automobilistiche non sono rimaste ai blocchi di partenza nella corsa alla realizzazione di schermi olografici, Volkswagen, infatti, ha investito nella SeeReal Technology, un’azienda che produce dispositivi di realtà aumentata da integrare nelle sue automobili già a partire da quest’anno, come dimostra il prototipo della Id3, nuovo modello della casa tedesca completamente elettrico e con head-up integrato nel parabrezza.

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