lunedì 20 Feb, 2023

Business Intelligence: come cambia la produzione

Quest’anno il mercato italiano dei Data Management e Analytics crescerà del 20% rispetto al 2021, raggiungendo i 2,41 miliardi di euro. A dirlo è l’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano.

L’avanzamento più consistente si osserva nei settori GDO/Retail, nella Pubblica amministrazione e nella Sanità. Un quarto del mercato, infatti, è destinato ai servizi di Public Cloud. Questi pochi elementi rendono l’idea del peso dalla Business Intelligence (BI) nel mercato italiano, che sta assumendo un ruolo fondamentale nella definizione del livello di competitività delle imprese. La BI si configura come un insieme di tecnologie utilizzate per la gestione, la trasformazione e l’analisi dei dati aziendali al fine di migliorare i processi decisionali. Non basta infatti investire in impianti 4.0 per raggiungere performance efficienti e competitive: l’innovazione è un processo complesso che coinvolge tutte le dimensioni dell’impresa, compresa la raccolta dei dati. Questi, se gestiti adeguatamente, possono essere trasformati in informazioni fondamentali per prendere decisioni consapevoli. La Business Intelligence permette di raccogliere dati continuamente aggiornati, presentarli in modo intuitivo e fornirli tempestivamente.

LE APPLICAZIONI

L’applicazione della Business Intelligence sta trovando sempre più spazio nell’ambito della produzione industriale con l’obiettivo ultimo di renderla più efficiente. Come? I software di BI offrono una soluzione efficace nei sistemi di monitoraggio della linea di produzione, per restituire dati chiari e visibili a tutti gli operatori. In ambito industriale, infatti, l’analisi dei dati di produzione è fondamentale per pianificare le risorse da impiegare, migliorare la qualità dei prodotti e prevedere eventuali malfunzionamenti o performance negative dei macchinari.

Attraverso sensori dislocati in diversi punti dell’area produttiva, per esempio, si recuperano dati che vengono raccolti in un database, rielaborati e tradotti in grafici, cosicché ogni addetto alla linea produttiva può conoscere in tempo reale cosa accade in produzione e intervenire in caso di criticità. Grazie ai dati forniti si può velocemente decidere cosa e quanto produrre, anche in base alle esigenze di vendita e alle scorte nei magazzini. Oppure, in presenza di un prodotto difettoso, particolari sistemi di alert sono in grado di avvertire gli operatori, che così possono risolvere il problema tempestivamente.

Sistemi di BI sono indicati anche per valutare le performance dei vari reparti di un’azienda, coordinare al meglio le azioni e, conseguentemente, migliorare la produzione, nonché ridurre le ore di lavoro. I software di Business Intelligence sono infatti in grado di integrare tra di loro dati differenti provenienti da fonti diverse e automatizzare il processo di reporting, così da rendere all’impresa un prospetto particolare di tutti i comparti e di tutte le attività svolte al suo interno, facilitandone la gestione. In presenza di sistemi obsoleti di gestione dei dati, infatti, l’azienda non ha gli strumenti necessari per coordinare la sua complessità in modo veloce, dinamico e flessibile, il che crea un deficit che si ripercuo- te a tutti i livelli, dal lavoro dei dipendenti alla produzione.

La BI è anche in grado di estendere considerevolmente la varietà di analisi conducibili. Questo dà all’impresa la possibilità di indagare sia fenomeni conosciuti che sconosciuti aumentando notevolmente il grado di affidabilità delle indagini, di capire meglio i bisogni dei propri clienti, di prevedere le richieste del mercato e, conseguentemente, di fissare degli obiettivi specifici per ognuno dei propri attori di business risparmiando tempo e risorse.

LA BUSINESS INTELLIGENCE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Come detto, il mercato italiano della BI è in crescita, ma il divario tra grandi imprese e PMI resta ampio. In base ai dati rilevati dall’Osservatorio Big Data & Business Analytics, il 55% delle piccole e medie imprese nel 2022 ha fatto investimenti nell’ambito Data Management & Analytics o prevede di farlo entro fine anno. Si tratta di una percentuale superiore a quella del 2021, ma non lontana rispetto a quanto registrato negli ultimi tre anni. Inoltre, quattro PMI su dieci non hanno al proprio interno figure professionali specializzate nella gestione e nell’analisi dei dati, né si avvalgono di un supporto esterno.

Ma la BI non è appannaggio solo delle grandi imprese. Anche una piccola azienda produce un’importante quantità di dati che, se gestita attraverso sistemi di Business Intelligence, può renderle informazioni fondamentali per migliorare l’efficienza di processi produttivi e distributivi, ridurre gli sprechi di produzione, pianificare le azioni future e migliorare la fidelizzazione dei clienti. Condizioni, queste, necessarie per aumentare la produttività e accrescere la redditività aziendale.

Dunque, qualsiasi realtà aziendale può trarre enormi benefici da sistemi avanzati di analisi e gestione dei dati. E oggi, a differenza del passato, gli strumenti di Business Intelligence sono accessibili e progettati per ogni livello di complessità, dunque adatti e adattabili ad ogni tipo di impresa.

LA BI PER L’INDUSTRIA 4.0: IL PROGETTO DEEPMON

 Deepmon (Dynamic Edge Computing for Plant Monitoring) è un software che compie l’integrazione verticale della raccolta e dell’aggregazione dei dati di monitoraggio della linea di produzione per ottenere informazioni avanzate quali la diagnostica predittiva e l’ottimizzazione del processo, oltre a quelle tradizionali di data storage e dashbording.

Deepmon è un progetto di Open Innovation, cofinanziato dal MISE e da Bi-Rex, competence center nazionale focalizzato sui Big Data. Grazie ad un partenariato di nove imprese, è stata realizzata una soluzione di data analytics industriale che favorisce l’ottimizzazione della produzione ed il miglioramento della qualità dei prodotti.

Ma come funziona Deepmon? Il software riceve i dati dalle mac- chine, li standardizza e li collega alla piattaforma IT, che li esegue a livello di Edge, non di Cloud. Ed è proprio questa la sua peculiarità, come spiega Matteo Tellarini, coordinatore del progetto: «Il Cloud può assorbire molto tempo per restituire output utilizzabili sulla linea e possono verificarsi cadute di connessione con interruzioni nel trasferimento dei dati. Di conseguenza, alle aziende è sempre utile una storicizzazione locale dei dati, a livello di Edge e IT, per fornire agli operatori visualizzazioni in tempo reale dell’andamento della produzione e del funzionamento delle macchine e consentire lo sviluppo di analytics avanzati».

AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE SOLUZIONI DI BUSINESS INTELLIGENCE

Sono ancora disponibili gli incentivi fiscali per l’Industria 4.0. Le agevolazioni, erogate sotto forma di credito d’imposta, riguardano l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali, nei quali rientrano le soluzioni di Business Intelligence e Business Analytics.

Per gli investimenti fino a 1 milione di euro in beni strumentali immateriali, il credito d’imposta è pari al:

  • –  20% per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2021;
  • –  50% per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2022;
  • –  20% per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2023;
  • –  15% per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2024;
  • –  10% per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2025.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che risulti il pagamento dell’acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione entro la data del 31 dicembre 2025. Tutte le imprese residenti nel territorio italiano possono richiedere l’agevolazione fiscale per l’acquisto di soluzioni di BI, indipendentemente dalla loro natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Tutte le informazioni al sito www.mise.gov.it. 

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