7/12/2021
Calcio e people engagement nell’industria 4.0
HUMAN 4.0 CANVAS
Pensate a cosa serve a un’impresa per coinvolgere manager e dipendenti in un processo di trasformazione come può essere quello della digitalizzazione aziendale. Pensate a un modello che rappresenti ciascuno di questi elementi con una diversa parte del corpo umano. E pensate a una realtà in cui il change management è addirittura “ordinaria amministrazione”: il calcio. Sono questi gli elementi alla base di Human 4.0 Canvas, un nuovo modello per l’ottenimento di un livello di people engagement elevato nei processi di cambiamento aziendali.
Un nuovo modello per un alto livello di people engagement nei processi di cambiamento aziendali.
Nel calcio gli allenatori si susseguono molto frequentemente, per cui la squadra identificabile con l’azienda – ed i giocatori – che nel parallelo sono gli impiegati, ovvero le risorse umane – devono spesso affrontare un “cambiamento”: cambio di tattiche, di allenamento, di ruoli. Il nuovo allenatore deve saper gestire questo cambiamento e deve poter interagire sia con la dirigenza (management) sia con i giocatori (risorse umane).
Deve quindi, in ultima analisi, portare i giocatori ad accogliere questo cambiamento nel miglior modo possibile e coinvolgere la dirigenza nel nuovo progetto, occupandosi quindi di promuovere il cosiddetto people engagement.
È da sottolineare che le persone sono il motore delle trasformazioni digitali e questo particolare periodo storico ha accelerato la transizione verso l’Industria 4.0, rendendo necessario il trasferimento del lavoro e della comunicazione su un piano digitale per gran parte dei lavoratori. Dato che le persone costituiscono l’elemento dinamico che consente alle imprese il cambiamento, è altrettanto chiara la necessità di prevedere e implementare un modello di change management che supporti le risorse umane nel processo di digitalizzazione e, più in generale, nel processo di cambiamento continuo che, ad oggi, le imprese sono chiamate ad affrontare per rimanere competitive nel mercato.
Il modello ‘Digital Human Centered Model – Muman 4.0 Canvas’ proposto è un modello di change management nato proprio per promuovere il processo di digitalizzazione aziendale. Si tratta di un modello human-centered perché ogni passo da intraprendere per il cambiamento, corrisponde a un diverso aspetto da considerare per realizzare l’obiettivo, e può essere rappresentato con una parte diversa del corpo. Sono otto le parti del corpo in esame, otto diverse leve che, se controllate, consentono a un’impresa di affrontare una trasformazione digitale con la consapevolezza di ottenere il massimo risultato dall’applicazione di nuove tecnologie, introdotte grazie a un alto livello di engagement delle persone coinvolte.
Il modello distingue tra “leve individuali” e “leve collettive”. Rispettivamente una leva è tanto più individuale quando il suo raggiungimento per una singola persona non dipende dagli altri; viceversa, nelle leve collettive, il risultato raggiunto dipende dalla cooperazione fra più soggetti.
Vediamo nel dettaglio una leva collettiva, quella della mano: condividere e riconoscere i risultati di un progetto. Un modo imprescindibile per farlo è essere equi con le persone in modo tale che tutti si riconoscano nei propri successi e in quelli del team (valido anche in caso di non raggiungimento dell’obiettivo).
Ed proprio nel mondo del calcio possiamo ritrovare un manager che ha rappresentato un grande esempio di equità nella gestione della propria squadra: Gigi Simoni. Calciatore prima, allenatore poi, infine dirigente, per oltre sessant’anni Simoni ha attraversato il mondo del calcio italiano, lasciando un segno indelebile in ognuno dei ruoli che ha ricoperto.
Tant’è che alla termine di un campionato di serie B – correva l’anno 1984-85 -,i giocatori del Pisa regalarono al mister una bilancia come simbolo dell’equità mostrata verso di loro, per premiare quello che poi è stato nominato il “metodo Simoni”.
Il Metodo Simoni
“Simoni si nasce, tre vite per il calcio”, edito da Goalbook edizioni, spiega molto bene, con numerosi esempi, aneddoti ed interviste in cosa consistesse quello che potremmo definire il “metodo Simoni”.
Sul modello di Lisa Carmignani, oggetto della sua tesi in Industry 4.0 Design, ha scritto Luca Tronchetti, uno degli autori: “Gigi Simoni oggetto di una tesi sull’industria 4.0. Riesco ad immaginare bene quale sarebbe stata la reazione del Mister gentiluomo:
‘Siete sicuri? Non vi sembra di esagerare?’. Perché Gigi era fatto così: umiltà, cultura del lavoro, rispetto degli altri e delle regole e, per certi versi, qualunque riconoscimento personale lo trovava sempre impreparato”.
Calciatore, allenatore ed infine dirigente, Simoni ha ricoperto con somma maestria tutti i ruoli del calcio, rimanendo sempre sé stesso. Il grande merito di Simoni è stato quello di valorizzare il “capitale umano” attraverso il rispetto verso gli altri, elemento essenziale perché ognuno, sul campo, riuscisse ad esprimere al massimo delle proprie capacità.
“Quindi, caro Gigi – conclude Tronchetti – , la risposta a quella che sarebbe stata la tua domanda è: Sì Mister, siamo sicuri”.
Lo Human 4.0 Canvas vuole perciò essere un modello che le imprese possono utilizzare per individuare e controllare le aree che influenzano i comportamenti e le azioni delle persone sul posto di lavoro. In poche parole, è il punto di partenza per impostare una corretta strategia di change management, in epoca 4.0, che prenda in considerazione le risorse umane aziendali nella loro dimensione individuale e collettiva, e che le supporti nel processo di cambiamento anche attraverso la messa in discussione del proprio modo di lavorare e di approcciarsi all’ambiente lavorativo, ma sempre promuovendo l’equità e il rispetto per gli altri.