giovedì 02 Feb, 2023

Associazione UCIF: L’impegno informativo nella finitura

Da quasi 50 anni UCIF, l’associazione che rappresenta i costruttori di impianti di finitura e che fa parte di ANIMA Confindustria, si occupa di rappresentare e tutelare i propri associati, che operano nei trattamenti di superficie.

Da sempre UCIF si occupa, tra l’altro, di creare appuntamenti informativi e culturali volti a divulgare le tecnologie di questo settore e dimostrare quali passi in avanti siano stati compiuti in termini di innovazione e sostenibilità, a vantaggio dei settori a valle della filiera.

Il più importante evento di questo genere è il convegno S.M.A.R.T. (Surface, Manufacturing, Advanced, Research, Trends), creato proprio da UCIF nella sua prima edizione del novembre 2019 e che si è occupato di trattare tutti i processi industriali, con un focus particolare su quelli meccanici. La seconda edizione del congresso ha avuto luogo il 18 maggio 2022, sempre presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano. Questo appuntamento, patrocinato dal Comune di Milano e di Poliefun – Politecnico di Milano, si è focalizzato sull’innovazione tecnologica della finitura per il rilancio del Paese. Le aziende, oltre a far conoscere al pubblico le tecnologie sviluppate in una prospettiva di maggiore sostenibilità, hanno riconosciuto in questo evento il punto ideale per accrescere la cooperazione tra i diversi attori. Infatti il Convegno S.M.A.R.T. ha rappresentato il luogo adatto per ideare sinergie tra i diversi produttori in un meccanismo win-win tra innovazione green e crescita, oltre alla valorizzazione del tessuto imprenditoriale nazionale.

Il nuovo consiglio direttivo UCIF, da sinistra: Marco Leva, Claudio Minelli, Daryush Arabnia, Sergio Castagna, Renzo Boarino

MARKETING, MEGLIO SE INSIEME

Uno dei passaggi cruciali per la finitura italiana è infatti quella di “fare marketing di Paese” e dimostrare quanto i processi di finitura siano essenziali, in quanto principali contributori del valore aggiunto relativo al prodotto finale. Spesso si ignora quanto un processo di verniciatura o una lavorazione finalizzata alla anticorrosione sia essenziale per la qualità e la resa dei prodotti che acquistiamo e ciò vale sui mercati più diversificati. Durante il convegno sono stati affrontati proprio questi temi analizzando anche il punto di vista dell’impatto ambientale: diverse aziende UCIF infatti contribuiscono in misura notevole al fabbisogno di energia delle aziende utilizzatrici o anche ai vantaggi dell’economia circolare evitando la reimmissione nei processi produttivi di piccole componenti che vengono sottoposte a processi di lavaggio e sterilizzazione profondi.

TRATTAMENTI DI SUPERFICIE, UNA STORIA TECNOLOGICA

Ma nel corso dell’anno, il convegno S.M.A.R.T. è stata solo una delle occasioni per trattare la finitura e raccontare quanto il Made in Italy sia davvero all’avanguardia nel settore. Il punto non riguarda solo il livello tecnologico raggiunto oggi, bensì il percorso evolutivo che i trattamenti di superficie hanno vissuto. Altrettanto difficile è quindi raccontare quanto i trattamenti superficiali, processo industriale fondamentale per tutti i manufatti, siano radicalmente cambiati negli ultimi decenni. L’opportunità èstata offerta in occasione del convegno organizzato da Poliefun dal titolo “The Surface Treatment’s Future. Less C02, energy, AI and automation”. Un evento ripartito in due giornate separate, la prima dedicata al comparto verniciatura organizzata il 23 settembre 2022 e la seconda focalizzata sui “metal treatment” il 15 dicembre 2022. In occasione della prima data, UCIF ha messo a fattor comune le esperienze nonché le tecnologie (di prodotto e di processo) di diversi suoi associati per creare una sorta di storyline così da raccontare come è cambiata la verniciatura negli ultimi decenni. Nell’intervento di UCIF, intitolato “Surface Treatments: Past, Present and Future”,un’importante parentesi è stata dedicata al piano Industria 4.0, a cui ANIMA e UCIF hanno lavorato in collaborazione con Confindustria, che ha dato una fortissima spinta non solo per la digitalizzazione (intesa come mera produzione dei dati) ma anche verso l’interconnessione dei macchinari e delle informazioni da un lato, e la collaborazione strategica tra impianti e capitale umano dall’altro. Lo stesso capitale umano che sta abbracciando un grosso cambiamento negli ultimi anni, andando incontro ad una riformulazione del proprio ruolo professionale in vista di una nuova cooperazione con l’intelligenza artificiale che richiede attività formative specifiche: questo è uno dei fattori per cui il piano Industria 4.0 è stato ribattezzato da un anno Transizione 4.0.

Marcello Zinno a un convegno S.M.A.R.T.

Ma il cuore del know how delle aziende costruttrici associate a UCIF sta proprio nella loro capacità di pensare e realizzare un impianto perfettamente affine alle esigenze delle diverse filiere che vanno a servire. Non a caso nel corso dell’intervento si è parlato degli strumenti di progettazione degli impianti, raccontando come nei decenni si è passati dal tecnigrafo al disegno in 3D e come oggi si possa parlare agilmente dell’utilizzo di software di simulazioni e di piattaforme in cloud con informazioni condivise per lo scambio istantaneo di dati. Un approfondimento è stato dedicato al virtual commissioning, ovvero l’esercizio di riprodurre il comportamento fisico di un macchinario o impianto in maniera virtuale attraverso una simulazione software applicata al Digital Twin. Inoltre anche il layout degli impianti è radicalmente cambiato, passando da impianti fuori terra e linee ritocchi di media produzione ad automazione spinta con riduzione del foot-print dell’impianto, sistemi di movimentazione più flessibili, movimentazione tramite AGV e tecnologia avanzata per la ricerca e la revisione dei difetti. Uno degli apici tecnologici raggiunti e su cui si lavorerà anche in futuro è l’overspray, intendendo la riduzione se non l’azzeramento della vernice che non aderisce alla superficie, con un’importante riduzione di sprechi e costi.

Oltre alla parte costruttiva e impiantistica, affinché la verniciatura trovi effetto deve necessariamente passare per la fase applicativa. In questa epoca, molto più che nel passato, l’applicazione è legata ad una sfida imprescindibile, quella della Transizione Energetica Sostenibile, in cui sempre più gli investimenti delle aziende devono essere orientati verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Per trasformazione energetica non si intende solo mobilità sostenibile ed energie rinnovabili, ma an- che nuove forme di alimentazione (idrogeno), digitalizzazione ed economia circolare. È stato interessante condividere le fasi evolutive della tecnica applicativa della verniciatura (a base solvente, a base acqua, mono e bicomponenti, polveri) dal 1700 ad oggi, il passaggio dal pennello alle pistole di ultima generazione. Questa rivoluzione è sicuramente fondamentale per una questione di ottimizzazione produttiva (incrementare la qualità del risultato finale, integrare automazione e digitalizzazione e spingere sulla flessibilità) ma anche di efficienza produttiva (riducendo i consumi energetici dei singoli processi, l’emissione globale di CO2, le materie prime impiegate e gli scarichi liquidi e gassosi). A corollario di questo viaggio sono state mostrate due foto, la prima di una cabina di verniciatura degli anni 80 e la seconda di una verniciatura automotive attuale in cui sono evidenti gli enormi passi avanti che il settore ha compiuto.

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