Si può giocare a lavoro?
Come applicare la gamification ai processi organizzativi aziendali.
Era il lontano 2010 quando, in un raduno a Las Vegas, lo sviluppatore Jesse Shell in un lungimirante discorso parlò per la prima volta della gamification. Secondo la sua visione, rivelatasi quanto mai accurata, negli anni a venire le dinamiche del gioco sarebbero entrate in ogni aspetto della vita. E a trarne maggiore vantaggio, sempre secondo la visione di Shell, sarebbero state le aziende.
Da allora di strada se ne è fatta molta, e l’applicazione di dinamiche ludiche in contesti lavorativi è ormai diventata una prassi virtuosa. Sempre più numerose sono le aziende che traggono notevoli benefici dal game design e dalla sua applicazione nei diversi ambiti. Vediamoli nello specifico.
Perché la gamification funziona?
Psicologia alla base di un fenomeno.
Per comprendere le basi scientifiche della gamification bisogna tornare indietro nel tempo, alla fine degli anni Trenta. Nel suo libro Homo Ludens, edito nel 1938, Johan Huizinga affermava come il gioco si ponesse alla base di ogni organizzazione sociale. Dal gioco dei bambini alla considerazione che anche gli animali giocano, per la prima volta si focalizzava l’attenzione sull’importanza dei comportamenti ludici.
Le considerazioni di Huizinga sono alla base della concezione del valore didattico del gioco e della valutazione che attraverso il gioco si possano raggiungere risultati importanti. Attraverso un sistema di stimoli ludici, sfide, riconoscimenti e premi il gioco stimola, istruisce ed allena in maniera semplice e diretta.
L’utilizzo di ricompense all’interno del gioco genera un rafforzamento della motivazione dell’individuo consolidandone la determinazione a portare a termine determinati incarichi.
L’approccio ludico si basa sull’utilizzo di una serie di stimoli che rendono il raggiungimento dell’obiettivo sempre più appetibile:
- Premi
- Sfide
- Punti da accumulare
- Trofei
- Classifiche
Dalla formazione all’organizzazione aziendale.
In quali ambiti la gamification è utile.
Da un punto di vista puramente utilitaristico, l’utilizzo della gamification all’interno di contesti aziendali trova spazio in diversi ambiti. Dalla formazione del personale alla vera e propria organizzazione aziendale, l’implementazione di dinamiche derivanti dal game design è foriera di ottimi risultati.
Le aziende hanno sempre più l’esigenza di motivare i propri dipendenti e di spronarli al raggiungimento degli obiettivi stabiliti e la gamification arriva là dove i tradizionali metodi falliscono. La gestione dell’organizzazione aziendale è più semplice là dove si siano trovati metodi di coinvolgimento dei dipendenti efficaci e funzionali.
È poi importante prendere in considerazione un ulteriore dato: l’ingresso nel mondo lavorativo delle nuove generazioni di nativi digitali, abituate da sempre alla connessione e alle dinamiche del gioco online, rende ancora più importante l’applicazione di schemi ludici.
L’utilizzo delle dinamiche di gioco in contesti aziendali ed industriali viene definito Enterprise gamification. Si impiega per aumentare la produttività dei dipendenti rendendo più “divertenti” anche i compiti più ripetitivi e monotoni. La Enterprise gamification è applicabile a qualsiasi tipo di azienda e si può ben adattare anche ai procedimenti industriali.
Enterprise gamification
Una progettazione pensata intorno all’utente per ottenere ottimi risultati.
Perché la Enterprise gamification porti buoni risultati è di fondamentale importanza che sia progettata accuratamente. L’introduzione di dinamiche videoludiche è funzionale al raggiungimento di una serie di risultati fondamentali per la crescita aziendale:
- Aumento dell’engagement
- Stimolo al raggiungimento degli obiettivi
- Addestramento al problem solving
L’utilizzo stesso dei videogiochi rientra quindi nelle pratiche di Enterprise gamification. Una nota azienda anglo-olandese ha reclutato così nuovi dipendenti, che sono stati osservati mentre si cimentavano con una app di giochi psico-attitudinali.
Vi sono multinazionali che invitano i propri dipendenti a formarsi giocando, attraverso piattaforme di e-learning che adottano dinamiche ludiche per facilitare i processi di apprendimento. Infine, un’azienda edile italiana ha chiesto ai responsabili della divisione movimentazione di misurarsi in un videogioco per la gestione degli spostamenti delle risorse, con l’obbiettivo di attrezzare e alimentare i cantieri sulla base delle richieste dei capicantiere. Il punteggio ottenuto saliva sia sulla base della soddisfazione dei capicantiere stessi, sia sulla base dei tempi di conclusione dei lavori nei diversi cantieri.
Questi esempi ci permettono di riflettere su come la gamification non sia una moda passeggera, e sarà destinata a diventare sempre più pervasiva nelle nostre vite. Questo forse potrà aiutarci a rendere più leggere e divertenti molte delle nostre attività quotidiane. Forse anche il lavoro stesso.
FONTI
- McGonigal, J. (2011). La realtà in gioco. Perché i giochi ci rendono migliori e come possono cambiare il mondo. Milano: Apogeo
- Viola, F. (2011). Gamification. I videogiochi nella vita quotidiana. Milano: Arduino Viola
- Huizinga, J. (2002). Homo ludens. Torino: Einaudi
- Maestri, A., Polsinelli, P. e Sassoon, J. (2015). GIOCHI DA PRENDERE SUL SERIO. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi. Milano: Franco Angeli