venerdì 11 Set, 2020

COVID-19: Logistica e Trasporti, incongruenze e nuovi orizzonti

11/09/2020

COVID-19: Come l’avvento del COVID-19 ha modificato radicalmente il settore dei trasporti tra incongruenze, difficoltà, professioni e prospettive future

In un mondo globalizzato, in cui siamo abituati a considerarci parte di un unico grande mercato, i differenti approcci, messi in atto per il contenimento dell’emergenza sanitaria, hanno dato vita a nuove problematiche, frutto di decisioni unilaterali e dell’impossibilità di applicare regolamenti comuni in tutti gli Stati. Senza entrare nello specifico di ogni singola azione nazionale, possiamo identificare alcuni settori del mondo della logistica che hanno risentito in modo particolare del nuovo ordine al quale siamo stati tutti, per il bene comune, forzatamente obbligati ad obbedire.

Regole di navigazione

La gestione del personale imbarcato, da sempre elemento fondamentale nella logistica marittima, è oggi soggetto a stringenti limitazioni, a seconda delle nuove regolamentazioni nazionali. Questo, per i non addetti ai lavori potrebbe sembrare un superficiale problema burocratico, ma si traduce in un mastodontico rallentamento dell’intero processo di spedizione.

Tra le varie restrizioni possiamo isolarne 4 diverse tipologie in base alle regole delle diverse nazioni:

• Nazioni che permettono il cambio per membri di qualsiasi nazionalità;
• Nazioni con restrizioni in base ai Paesi toccati prima dell’arrivo;
• Nazioni con restrizioni in base alla nazionalità del singolo membro dell’equipaggio;
• Nazioni che proibiscono il cambio dell’equipaggio ed i cui confini sono chiusi.

“Quasi il 90% del commercio mondiale viaggia via mare: senza le navi, metà della popolazione morirebbe di fame. L’altra metà morirebbe di freddo”, afferma Mario Mattioli, presidente Confitarma. Risulta quindi chiaro che le nuove leggi nazionali imposte al sistema di trasporto marittimo, se da un lato contribuiscono a bloccare la diffusione ulteriore del virus, dall’altro lato creano e creeranno non pochi disagi tra personale e trasporti.

Risvolti legali

Nel campo del diritto, possiamo oggi osservare una frenetica attività che riguarda l’interpretazione delle clausole di Forza maggiore. Al momento in Italia, in questo senso, esiste ed è in atto una questione legale regolamentata dal codice civile:
Art. 1218 Responsabilità del Debitore
Art. 1256 Impossibilità definitiva e impossibilità temporanea
Art. 1463 Risoluzione per impossibilità sopravvenuta
Art. 1464 Conseguenze dell’impossibilità parziale
Art. 1467 Risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta e dalla disciplina contrattuale (clausole di forza maggiore)

Spostandoci di nazione in nazione tuttavia, incontriamo leggi diverse e contrastanti tra loro. Un principio di incoerenza tra i vari regolamenti burocratici è evidenziato ad esempio, dalla differenza sostanziale tra diritto romano, applicato in Italia, e diritto inglese. Esistono inoltre le cosiddette leggi ad hoc, anch’esse diverse tra loro a seconda della nazione di riferimento, che nella maggior parte dei casi non presentano caratteristiche simili e si rivelano contrastanti, aggiungono inevitabilmente difficoltà alla già problematica situazione logistica del commercio marittimo.

Se una nave, ad esempio, incontra mare cattivo e, per questioni di sicurezza o di stabilità, il comandante stesso decide di buttare a mare parte del carico, è considerata causa di forza maggiore e quindi il comandante non è responsabile della perdita della merce. Esistono in questo senso delle leggi a cui appellarsi per un risarcimento danni proveniente dall’assicurazione, ci sono infatti articoli del codice civile che regolamentano i casi di forza maggiore, nel caso di una pandemia tutto si complica. Un evento di questo genere non è mai stato preso in esame ed ecco che la legge mancante dovrà essere scritta ex novo. Non è facile comprendere, nel mondo di oggi, come e con quali modalità siano state emanate leggi e disposizioni diverse e spesso contrastanti. Questo purtroppo rappresenta uno dei più grandi ostacoli da fronteggiare, in un momento già di per sé arduo.

Settore assicurativo

Un altro disagio importante, che negli ultimi mesi le compagnie si sono trovate a fronteggiare e risolvere, è rappresentato dalla continua necessità di modificare la contrattualistica, tali modifiche rappresentano un serio problema che si ripercuote sull’intero settore.

• Lo scompenso verificatosi nella catena di distribuzione di molti prodotti a causa del confinamento;
• L’ aggravamento di rischio che ne deriva alle società di Logistica per la modifica delle consistenze degli stock;
• Le conseguenze per il datore di lavoro: l’INAIL ha classificato i contagi da COVID-19 come Infortunio sul lavoro;
• La sempre probabile possibilità che si manifesti l’insolvenza del cliente.

Per fare un esempio concreto potremo parlare del traffico di mascherine, che negli ultimi mesi è stato soggetto a disposizioni di legge del tutto nuove ed in continuo cambiamento, a causa delle quali, milioni di mascherine sono state sequestrate in partenza (dalle Cina) e altrettanti milioni sono state confiscate all’arrivo (in Italia). Le perdite secche delle società coinvolte, non sempre dovute ad irregolarità da parte della società stesse, specialmente nel caso della confisca, sono state rilevanti. Il commercio di mascherine prevede assicurazioni specifiche che non valgono però al momento della confisca e/o sequestro della merce. Nel caso in cui, ad esempio, una partita di mascherine mediche destinata all’Italia viene confiscata in Germania o in Turchia, l’acquirente italiano (destinatario) rimarrebbe senza la merce. Nonostante quest’ultima sia stata regolarmente pagata, il destinatario non potrà entrare in possesso della merce acquistata e neanche ricevere un rimborso da parte dell’assicurazione.

Le assicurazioni, infatti, calcolano i premi assicurativi sulla base dei calcoli riferiti al passato: se, ad esempio, per ogni 100.000 pezzi, ce ne sono 100 che vengono danneggiati, il “rischio” è pari a 1 su mille. L’assicurazione farà pagare un premio assicurativo dell’1% e sarà sempre ampiamente coperta nel dover ripagare i danni verificatisi. Con l’avvento del COVID-19, ci siamo trovati di fronte ad una situazione del tutto nuova, non esistono statistiche in merito al rischio, e non esiste uno storico da poter prendere in esame, quindi una società assicurativa non è in grado di prevedere l’esborso al quale potrà andare incontro e, di conseguenza, non è in grado di calcolare il premio assicurativo. La conseguenza peggiore è che al momento molte compagnie assicurative non sono disponibili al rimborso dei danni derivanti dal COVID-19.

Operatori della logistica

Con l’avvento del COVID-19 e la successiva emergenza sanitaria, anche le attività nei centri logistici per il trasporto di merce, quali magazzini, porti, interporti, aeroporti e dogane, hanno subito modifiche e variazioni. Queste attività di sorveglianza hanno senz’altro reso più sicura e controllata la movimentazione delle merci, garantendo un miglioramento delle procedure atte a salvaguardare la sicurezza, ma certamente hanno aggravato i costi, soprattutto quelli a carico degli operatori logistici.

Nel caso degli spedizionieri, le previsioni non sono certo rosee. Silvia Moretto, presidente Fedespedi, parla di un crollo del fatturato che nel 2020 che potrebbe raggiungere anche il 50% in meno rispetto all’anno precedente.

Infrastrutture digitali

Alle difficoltà sopra elencate si è aggiunta la difficoltà nell’uso e nella gestione delle infrastrutture digitali, metodo nuovo nel settore e in via di sperimentazione, lento da integrare in un processo che da sempre è stato portato avanti in maniera del tutto tradizionale. Come è accaduto in altri settori, anche nel settore dei trasporti è stato adottato il metodo dello smart working. Un metodo di lavoro che, come sappiamo, poteva essere già stato integrato da tempo, ma che, con l’avvento dell’emergenza sanitaria globale, si è imposto in maniera frettolosa e approssimativa. Questa nuova gestione del lavoro ha messo tutti di fronte a nuovi ostacoli, senza avere i mezzi concreti per affrontarli al meglio.

Tuttavia il passaggio al digitale si è rivelato necessario e determinante per non frenare il business di un intero settore ed è importante continuare a costruire delle solide basi, in questo senso, per affrontare i tempi che verranno. Ma come? 5 sono le azioni che potrebbero fare al caso nostro e che dovrebbero far parte integrante di un progressivo miglioramento volto ad affrontare il futuro.

5 possibili azioni per un progressivo miglioramento

Innovare

Innovare e rinnovare il proprio business rappresenta sempre una scommessa alla quale spesso si preferisce astenersi. In alcuni casi però buttarsi su nuovi orizzonti diventa indispensabile ai fini di garantire alla propria azienda la sopravvivenza sperata. Innovare e rinnovare significa attuare e sperimentare nuove procedure interne ed esterne ad una azienda, conoscere e integrare nuove tecnologie, proporsi sul mercato con idee vincenti. A questo proposito, possiamo citare due casi rilevanti: alcune Compagnie Aeree, costrette a fermare le partenze degli aerei per mancanza di passeggeri, si sono mantenute attive con il trasporto di merci, azione del tutto nuova e mai adottata prima. Intere navi da crociera, ferme per mancanza di viaggiatori, si sono trasformate in vere e proprie navi ospedale ai fini di far fronte all’emergenza sanitaria e dare un contributo concreto al proprio Paese.

Conoscere

Le aziende hanno, ora più che mai, il bisogno di certezze attraverso la consapevolezza delle proprie potenzialità. L’incremento dei controlli sanitari tra il personale, la continua sanificazioni dei luoghi di lavoro, sono i punti di partenza per proteggere e proteggersi. Dimostrando la consapevolezza da parte dell’azienda di voler eliminare il rischio che un comportamento scorretto possa mettere in pericolo dipendenti e attività, niente deve essere lasciato all’improvvisazione.

Migliorare

Questo momento storico può essere definito il momento della riflessione, una riflessione finalizzata al miglioramento. A questo proposito la maggior parte delle aziende sta spostando la concorrenza dall’offerta del prezzo più basso (tipica del passato) a quella del miglior servizio, con garanzia di affidabilità e sicurezza. Un percorso molto diverso da quello adottato precedentemente, in cui si dava precedenza a tagli netti sui costi per una competizione sui prezzi. Assistiamo adesso ad una crescita delle attività aziendali per offrire servizi migliori, questo dimostra che la qualità acquista un’importanza maggiore rispetto alla quantità.

Analizzare

I sistemi gestionali di software sono stati altamente perfezionati, grazie all’adozione di procedure “smart”, si sta andando incontro ad un approfondimento delle peculiarità. Computer, tablet e smartphone sono diventati quindi mezzi indispensabili di lavoro ai fini di mantenere il pieno controllo della situazione. L’eccessivo uso di alcuni programmi, tuttavia, ha richiesto da parte di esperti e team di lavoro una sempre aggiornata implementazione dei servizi e degli aggiornamenti dei software ma ha garantito una migliore redistribuzione del tempo di lavoro, molti processi aziendali interni ed esterni sono stati infatti “snelliti” dalle attività digitali.

Sviluppare

L’unione dei punti precedenti porta ad una crescita e ad una nuova visuale del futuro completa ed evoluta: è necessario quindi saper affrontare il futuro con una nuova capacità esplorativa, con uno sguardo sempre attento su nuove potenzialità. Solo le aziende che sapranno far questo, saranno in grado di superare il periodo di crisi e proiettate verso un futuro che ha tutto il profumo di innovazione.

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