I dati che ci guideranno nel percorso di ripresa post-covid
Ancora in piena “Fase uno”, con un appello rivolto ai presidenti delle regioni, ricercatori e attivisti avevano richiesto di avere accesso ai dati puntuali sui tamponi effettuati: “maggiori informazioni verranno rese disponibili, maggiore sarà la possibilità di lettura della situazione”.
Già da anni negli ambiti collegati alla ricerca e lo sviluppo si è fatta strada l’idea che l’approccio data-driven, guidato dai dati, sia un valido alleato delle imprese, per progredire dal punto di vista tecnologico, economico e sociale.
Ancor più nell’ambito dell’emergenza Covid-19, la disponibiità di dati aggiornati e precisi potrebbe rivelarsi cruciale, specialmente all’avvio della “Fase due”, che oltre alla riapertura di bar e negozi, permette il libero spostamento all’interno dei confini regionali.
Tra gli ambiti di intervento della Task Force istituita dal governo alla fine di marzo, vi è quello relativo ai Big Data e all’Intelligenza Artificiale. Questo settore di intervento è stato affidato dal governo un apposito gruppo di specialisti, che ha recentemente pubblicato un report, frutto delle prime settimane di attività.
La Task Force dati per l’emergenza Covid-19
L’obiettivo della Task Force è quello di supportare il governo e le pubbliche amministrazioni nella definizione delle politiche di contenimento. Nello specifico, il gruppo “Big Data & AI for policy” ha sottolineato l’importanza di valutare i dati anche in ottica predittiva, per riuscire a monitorare ed eventualmente bloccare ulteriori catene di contagio nei prossimi mesi. L’analisi dei dati si rivela particolarmente utili per far emergere pattern significativi, schemi ricorrenti di sviluppo e diffusione del virus, e compiere così delle predizioni.
Report Analisi e raccomandazioni per la fase 2 del gruppo di lavoro “Big Data & AI for policy”
Questo gruppo ha lavorato per valutare quali strumenti e politiche basate sui dati potranno essere adottate nell’immediato futuro, attraverso l’impiego di soluzioni di big data analytics e intelligenza artificiale.
Inoltre, il gruppo ha anche valutato con quali metodi potrà essere sicuro rendere disponibili dati clinici e radiologici. Questo particolare set di dati sarà utile per far lavorare i centri italiani e internazionali sull’implementazione di modelli predittivi per il decorso clinico dei pazienti.
Il documento comprende le raccomandazioni per affrontare le prossime fasi dell’epidemia e identifica quelle che sono le esigenze in ambito di informazioni per supportare le decisioni in ambito clinico ed epidemiologico.
Quello che emerge dal documento è la necessità di potenziare sia il personale che le tecnologie dei presidi sanitari del territorio. In tal senso si evince la volontà di supportare tali presidi nell’ottica di renderli capaci di isolare e contenere in maniera tempestiva le catene di contagio.
Anche la sorveglianza epidemiologica sarà potenziata grazie all’integrazione di molteplici sorgenti di dati (tra cui quelle relative agli spostamenti) all’interno di modelli di analisi e previsione che permetteranno di consultare informazioni riguardo il rischio e l’incidenza della malattia nelle popolazioni e nei luoghi specifici.
Big data analytics e Intelligenza Artificiale giocheranno un ruolo cruciale all’interno dei centri di ricerca. Solo se i dati clinici e radiologici saranno aperti, si potrà acquisire maggiore conoscenza sulle caratteristiche del virus, ma anche sul decorso della malattia da esso causato.
L’accesso a queste informazioni deve essere fornito tempestivamente alle figure sanitarie coinvolte nella gestione dell’epidemia. La privacy dei cittadini, assicurano gli specialisti, sarà assicurata poiché tutte le iniziative di condivisione e analisi dei dati avverranno nel pieno rispetto degli aspetti che riguardano la sicurezza informatica e la privacy stessa.
Malgrado le rassicurazioni sulla protezione della privacy, l’ipotesi di una app di tracciamento ha comunque sollevato controversie e polveroni, mettendo al centro i temi della sicurezza e della trasparenza dei dati. Nel report si sottolinea ancora l’importanza del contact-tracing automatico dei nuovi casi per la ricostruzione delle catene di contagio, attraverso applicazioni appositamente installate sui telefoni cellulari, ma solo a partire dalla fine di maggio la app Immuni dovrebbe essere gratuitamente scaricabile, una tecnologia che pare si rivelerà efficace solo se adottata da una ampia fetta della popolazione.
I prossimi mesi saranno il banco di prova per molte nazioni che hanno scelto l’approccio data-driven per fronteggiare l’emergenza sanitaria; anche l’Italia modellerà le decisioni sulla base di nuovi modelli interpretativi, più complessi, ma anche più affidabili.
L’istituzione della Task Force Dati dimostra una solida volontà di intraprendere un percorso obbligato. La sfida per i leader politici è appena iniziata, e già qualche risultato si inizia ad ottenere.