Interconnessione, progettazione, integrazione e processi intelligenti al centro di Forum Industria Digitale, l’evento promosso da Anie Automazione e Messe Frankfurt Italia
Oltre 300 partecipanti hanno preso parte alla seconda edizione della mostra-convegno dedicata alla meccatronica e al software industriale. Il Forum Industria Digitale – organizzato da ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia – si è tenuto a inizio febbraio e si è confermato come un importante momento di confronto, un evento itinerante al servizio dei distretti produttivi italiani. Il dinamismo del territorio di Brescia e della sua manifattura sono stati il motore trainante di questo appuntamento. I temi affrontati durante i convegni sono cruciali per l’industria del futuro: robotica, meccatronica, intelligenza artificiale, digitalizzazione, sostenibilità e la transizione 5.0.
Un evento per i distretti produttivi italiani
Per Andrea Bianchi, Presidente di ANIE Automazione, «l’evento arriva dopo un 2024 che si è rivelato deludente per il settore. Continuiamo a ritenere che manifestazioni come questa contribuiscano a consolidare, proprio a partire dai distretti, il rapporto tra fornitori e utilizzatori, condizione fondamentale per un rafforzamento comune in un contesto complesso e in attesa della ripartenza. Oltre alla naturale ripresa del ciclo degli investimenti, l’auspicio è che la ripresa possa beneficiare del Piano Transizione 5.0, che grazie alle ultime semplificazioni potrebbe finalmente dare un contributo positivo».
Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia, ha aggiunto: «Forum Industria Digitale è stato il primo appuntamento per l’industria in questo nuovo anno. Ha raccolto l’interesse di un territorio eccellente per vocazione industriale e orientamento all’export. Le imprese bresciane sono un motore fondamentale per la competitività del nostro Paese, slancio che trova nelle soluzioni tecnologiche, ben rappresentate dalle aziende partner del Forum. Il format ha favorito il confronto tra fornitori di componenti e sistemi, end-user e costruttori di macchine, nell’ampio palinsesto dei convegni, apprezzato dai partecipanti. Siamo lieti di aver messo la nostra competenza organizzativa per l’ottima riuscita dell’evento e ci prepariamo ai prossimi appuntamenti, primo fra tutti SPS Italia, che si terrà a Parma dal 13 al 15 maggio».
«Il confine tra manifattura e digitale è ormai azzerato»
Filippo Schittone, Direttore Generale di Confindustria Brescia, ha condiviso il suo punto di vista: «Siamo consapevoli che oggi il confine tra manifattura e digitale è ormai azzerato, e le due realtà convivono», ha detto. «I processi industriali sono profondamente trasformati e la vera sfida è riuscire a mettere a sistema questo binomio, per sfruttare al meglio tutte le potenzialità che storicamente questo territorio esprime. La nostra associazione ha intrapreso un cambiamento importante: da un lato, abbiamo istituito un settore merceologico digitale, che è partito con più di 80 aziende, e dall’altro, stiamo investendo per creare un ecosistema digitale che traccia tutte le relazioni con le aziende associate. Questa scelta ci ha portato anche a essere riconosciuti da Google come ‘caso dell’anno’ per il nostro approccio digitale».
«Il digitale gioca una partita strategica anche per la manifattura», ha aggiunto Schittone. «Nel settore della meccanica, oggi è irrinunciabile la commistione tra manifattura e digitale. Questo settore conta oltre 1300 aziende, che corrispondono a 1580 unità locali con oltre 68.000 dipendenti: sono numeri importanti. La nostra associazione ha quindi deciso di ribattezzare il settore della meccanica in “meccanica e meccatronica”, proprio per rappresentare al meglio questa commistione. È difficile trovare aziende che non facciano del digitale un modus operandi, anche nelle meccaniche più classiche».
Il focus del Forum Industria Digitale sui Digital Twin
Nel corso delle sessioni di approfondimento Sabina Cristini, Presidente Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione, ha illustrato l’importanza del Digital Twin nel contesto industriale. «Il gemello digitale può rappresentare il prodotto in tutte le sue fasi», ha spiegato. «Dal design del prodotto in poi, è possibile simulare ogni aspetto, dalla termodinamica alla fluidodinamica, e prevedere il comportamento della macchina o dell’intera linea di produzione. Il vantaggio del Digital Twin è che una volta progettato, può essere utilizzato lungo tutta la catena del valore. Può essere impiegato in ogni fase, dalla progettazione alla manutenzione predittiva. È possibile validare le richieste del cliente in ambito virtuale e mostrare vantaggi concreti rispetto ai concorrenti».
L’adozione del Digital Twin sta trasformando il modo di lavorare all’interno delle imprese: «È un potente strumento – ha detto ancora Cristini – che ci permette di analizzare il comportamento del prodotto o del processo in un ambiente virtuale prima di passare alla produzione fisica. Consente di ridurre il rischio di errori e di ottimizzare i tempi di progettazione. Ma anche a generare nuovi servizi, fare ispezioni, esperimenti di prototipazione. Oppure utilizzarlo in ambito vendita, come detto, per verificare insieme al cliente i requisiti richiesti».

Molte aziende hanno già delle idee per avviare l’uso della simulazione, tuttavia, ha sottolineato Cristini, «chi ha realmente implementato i concetti reali del Digital Twin è ancora una minoranza, intorno al 35%. Di fatto, solo una percentuale molto ridotta, circa l’8%, ha adottato appieno il concetto di Digital Twin». Eppure, ha concluso, «oggi le piattaforme disponibili hanno grandi potenzialità. Permettono una progettazione multidisciplinare, con simulazioni e validazioni collaborative tra i progettisti. Abilitano funzionalità come la messa in servizio virtuale (Virtual Commissioning) e il miglioramento continuo».
Gli aggiornamenti su Transizione 5.0
Sulla centralità della digitalizzazione e della sua connessione a filo doppio con il tema della sostenibilità ha parlato chiaro Massimo Marchetti, Presidente Area Digitalizzazione dei Processi e dei Prodotti ANIE Automazione. «La digitalizzazione è un fenomeno che accorcia le latenze nel rispondere a fenomeni che accadono nel mercato e nel mondo», ha detto. «Le aziende che riescono ad adattarsi rapidamente alle innovazioni digitali sono quelle che si trovano più preparate ad affrontare le sfide del futuro».
La digitalizzazione è un fenomeno che accorcia le latenze nel rispondere a fenomeni che accadono nel mercato e nel mondo
Marchetti ha poi fornito aggiornamenti sul Piano Transizione 5.0 e le modifiche introdotte: «Il Piano 5.0 è un’opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire», ha detto. «Il rischio di non utilizzare correttamente le risorse disponibili è elevato. Quasi 6 miliardi di euro sono ancora intonsi e possono fare la differenza, se utilizzati correttamente».
Quanto alle modifiche introdotte dalla legge di bilancio Marchetti ha citato l’accorpamento dei precedenti due scaglioni di taglia di investimento portando la prima fascia da 0 a 10 milioni. E ancora, i maggiori incrementi per gli investimenti per le fonti rinnovabili correlati alle classi di efficienza, oggi portate a 30% per classe A, 40% per classe B, 50% per classe C (i pannelli devono essere Made in EU). L’altra modifica importante è quella sulla cumulabilità – prima non prevista – con gli incentivi previsti per le aree ZES e con tutte le agevolazioni nazionali ed europee (permane il vincolo di coprire le stesse spese con due agevolazioni diverse). Un’ulteriore variazione positiva riguarda la sostituzione di macchinari obsoleti, ovvero che hanno terminato il periodo di ammortamento da oltre 24 mesi. La norma ora permette al macchinario di accedere alla classe di risparmio minima (35% fino a 10 milioni), anche se rimane la necessità di certificazione. Infine, in caso di acquisto di beni 4.0 tramite contratto EPC con una ESCO l’efficientamento energetico previsto viene considerato ottenuto.
Il vademecum di Anie Automazione
Marchetti ha infine rilanciato il vademecum di ANIE proprio su Transizione 5.0, una sorta di check list che permette di verificare che tutte le opportunità di riduzione del consumo energetico siano state considerate al fine di raggiungere e massimizzare l’obiettivo effettivo di risparmio energetico e, quindi, di accedere alle fasce più alte di incentivazione.