Necessari alla transizione digitale, i data center rappresentano una grande opportunità di crescita per il Paese. Connettività, formazione e sostenibilità i pilastri da cui partire. L’analisi di Valerio Carnevale, Senior Public affairs manager di Anitec-Assinform
Il progresso tecnologico sta ridefinendo i paradigmi economici, sociali e produttivi a livello globale. L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: cogliere appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per garantire competitività, crescita sostenibile e benessere sociale. Come ben sappiamo, la transizione tecnologica e digitale è un cambiamento culturale, che richiede visione, pianificazione e investimenti mirati. È il motore di una crescita inclusiva e sostenibile, capace di creare nuovi posti di lavoro qualificati e di migliorare l’efficienza delle imprese, ma anche di modernizzare i servizi pubblici e la nostra PA, sostenendo un recupero di produttività.
Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale (IA), l’Internet of Things (IoT), la blockchain e il Cloud Computing offrono potenziali straordinari per trasformare interi settori, dalla manifattura all’agricoltura, dalla sanità ai trasporti.
Il ruolo strategico dei data center
In questo contesto, i data center non sono semplici infrastrutture tecnologiche, ma veri e propri motori di innovazione e competitività. La capacità di archiviare, processare e analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente è diventata una risorsa essenziale per la crescita economica e la trasformazione digitale perché consente, tra le altre cose, di ottimizzare i processi aziendali e ridurre i costi operativi.
Per l’Italia, che ambisce a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama tecnologico globale, è fondamentale dotarsi di infrastrutture all’avanguardia. Sul piano sociale, la presenza di data center localizzati può favorire una maggiore inclusione digitale, garantendo accesso a servizi essenziali come l’educazione a distanza, la telemedicina e la mobilità intelligente. Inoltre, la possibilità di gestire grandi quantità di dati in tempo reale è fondamentale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la gestione delle emergenze.
In questa direzione, le proposte di legge sui data center propongono interventi mirati per stimolare la costruzione di strutture moderne e sicure. Questo include incentivi fiscali, semplificazioni normative e misure per attrarre investimenti nazionali e internazionali.
Il ruolo delle istituzioni e della legislazione
Il quadro normativo svolge un ruolo cruciale nel promuovere e facilitare la transizione tecnologica. Recenti iniziative legislative, come le proposte di legge sullo sviluppo dei Data Center all’esame della Camera, mettono finalmente in evidenza la necessità di sviluppare infrastrutture sicure e all’avanguardia per la gestione dei dati. Se da un lato, infatti, i dati rappresentano una risorsa strategica per il futuro del Paese, dall’altro, dalla loro corretta gestione dipendono decisioni critiche in diversi ambiti e settori della società.
È necessario, però, andare oltre la semplice regolamentazione. Le istituzioni devono assumere un ruolo proattivo, incentivando la ricerca e lo sviluppo per la trasformazione digitale, favorendo l’accesso al credito per le imprese che innovano e creando un ambiente favorevole alla sperimentazione. Solo così l’Italia potrà attrarre investimenti e diventare un hub di innovazione.

Gli ostacoli da superare
Ma il percorso per riuscire a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei data center presenta anche qualche ostacolo che dobbiamo superare. La frammentazione normativa, la carenza di competenze, il divario digitale, gli alti costi dell’energia e la necessità di accelerare sulla transizione energetica richiedono interventi mirati da parte del decisore pubblico e sempre più coordinati con il settore privato.
Uno dei problemi principali è rappresentato dal divario digitale, che continua a penalizzare alcune aree del Paese, soprattutto il Sud e le zone rurali. Investire in infrastrutture di connettività e di comunicazione elettronica è una condizione necessaria per garantire che i benefici dei data center possano essere distribuiti equamente.
Un altro nodo critico è la sostenibilità energetica. Garantire che i data center siano più efficienti possibile è un obiettivo sul quale gli operatori del settore si impegnano costantemente. Allo scopo di contenere i consumi complessivi di queste infrastrutture, il DDL prevede misure per favorire l’adozione di tecnologie green, come l’utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di raffreddamento avanzati. Questo approccio è essenziale non solo per ridurre le emissioni, ma anche per garantire la competitività a lungo termine delle infrastrutture italiane.
Un’ulteriore sfida è rappresentata dalla carenza di competenze nel settore. La transizione digitale richiede figure professionali qualificate, in grado di gestire le nuove tecnologie. Per questo motivo, è necessario investire in programmi di formazione e aggiornamento per rafforzare il capitale umano.
Infine, ci sono alcune criticità “sistemiche” legate all’inquadramento normativo del settore. Tra queste spiccano la presenza di norme sovrapposte e non armonizzate (e la conseguente assenza di una disciplina specifica di settore). Ma anche la mancanza di procedure autorizzative per la realizzazione delle nuove strutture chiare e uniformi sul territorio nazionale.
Nonostante ciò, vediamo esperienze positive come quelle di Milano che sta comunque emergendo come un hub strategico per i data center, grazie alla sua eccellente connettività e le sue infrastrutture.
L’urgenza di agire
Il tempo è un fattore cruciale. Ogni ritardo nelle decisioni politiche e negli investimenti compromette la capacità del Paese di competere a livello internazionale e di garantire il processo di transizione digitale.
Serve una strategia coordinata, che coinvolga Governo, imprese, istituzioni accademiche e cittadini. Le proposte di legge all’esame della Camera rappresentano sicuramente un passo nella giusta direzione. Ma è fondamentale assicurare che le disposizioni al loro interno vengano attuate con decisione e visione a lungo termine. Solo così sarà possibile sfruttare appieno le opportunità offerte da queste infrastrutture strategiche.
I data center rappresentano molto più di una semplice infrastruttura tecnologica e in futuro saranno sempre più il perno centrale dell’economia digitale e una leva strategica per la competitività del Paese. Investire in questo settore significa, dunque, costruire un futuro in cui l’Italia possa giocare un ruolo di primo piano nello scenario globale.