Il Presidente Fondazione Italian Digital Hub: «Rispondere alle sfide digitali non è un vezzo»
Il Digital Europe Programme (DEP) è uno strumento operativo pensato per rafforzare la competitività e la resilienza digitale dell’Europa. Il programma promuove l’adozione su larga scala di tecnologie digitali avanzate. Ma investe anche nello sviluppo delle competenze e sostiene la cooperazione tra Stati membri, imprese e centri di ricerca. Il fine è quello di costruire un ecosistema digitale più solido, inclusivo e strategicamente autonomo. Ne abbiamo parlato con Maurizio Pimpinella, Presidente Fondazione Italian Digital Hub
Presidente, come valuta il piano e la dotazione finanziaria? Sono sufficienti per affrontare le sfide (già aperte) sul digitale?
Il Digital Europe Programme è un piano ambizioso che si pone l’obiettivo di rispondere alle sfide digitali cui l’Europa è chiamata a fare fronte. Si tratta di esigenza e non di vezzo. Soprattutto in una fase geopolitica come questa in cui l’UE sarà chiamata sempre più a dare prova di poter camminare con le sue gambe in ogni settore. In linea di massima, il giudizio per il programma è complessivamente positivo negli intenti per la sua capacità di rispondere alle esigenze di una trasformazione digitale rapida e su larga scala, fondamentale per il rilancio e la competitività dell’Europa.
Questo anche perché risponde alle necessità legate alla digitalizzazione, contribuendo a rafforzare la resilienza e la competitività europea. Al contempo favorisce la sinergia tra pubblico e privato, creando un ecosistema in grado di adottare rapidamente le innovazioni tecnologiche. Per quanto riguarda, infine, la dotazione economica, i fondi difficilmente possono considerarsi bastevoli, soprattutto per un ambito come quello dell’economia digitale in continua mutazione. Ma per il momento sono forse sufficienti per una buona partenza.
Ci sono differenze significative rispetto ai piani precedenti? Se sì, quali sono e come le valutate?
Innanzitutto, va detto che così come per i progetti precedenti, uno dei rischi anche del Digital Europe Programme è quello di una eccessiva burocrazia e di un monitoraggio farraginoso delle misure. Una delle sue differenze macro è quella di creare un sistema di misure e di finanziamenti integrati mai verificatosi prima. In secondo luogo, si differenzia rispetto al passato per alcuni aspetti
chiave, tra cui:
- Implementazione e Deployment Mentre programmi come Horizon 2020 si concentravano principalmente sulla ricerca e l’innovazione, il DEP mira soprattutto a portare le tecnologie digitali sul mercato e a implementarle.
- Digitalizzazione della PA e Competenze Digitali Il DEP pone un forte accento sulla modernizzazione della pubblica amministrazione e sul potenziamento delle competenze digitali.
- Aree Strategiche Il programma si concentra su ambiti cruciali quali l’IA, la cybersecurity e lo sviluppo di infrastrutture.
Significativo è anche l’approccio trasversale e coinvolgente adottato dal Digital Europe Programme e – come detto – la disponibilità di risorse superiori al passato ancorché non bastevoli a conseguire tutti gli obiettivi dinamici del programma.