lunedì 21 Ott, 2019

La Blockchain come strumento di tracciabilità dei cibi

21/10/2019

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di interesse per la blockchain, una tecnologia nata agli inizi degli anni novanta, grazie alla quale è possibile archiviare in modo sicuro, decentralizzato e invariabile i risultati di diverse operazioni. La blockchain nasce infatti come metodo per gestire le transazioni che riguardano operazioni su file senza intermediazioni.
Criptovaluta è una parola che è entrata di diritto nell’uso comune, e tanti sono stati i momenti di approfondimento di cui è stato possibile fruire all’interno di un contesto mediatico di ampio raggio; l’interesse che si è generato non ha lasciato immune nessuno, grazie soprattutto alla componente altamente innovativa di questa tecnologia. Possiamo affermare che nulla prima dell’arrivo dei Bitcoin sui media generalisti ha suscitato così tanta curiosità.
Andando però oltre l’alone “mistico” che circonda le criptovalute e la tecnologia su cui si basano, la blockchain, appunto, si apre un mondo fatto di opportunità e grande fermento.
Settori come la logistica hanno già iniziato ad impiegare le blockchain all’interno dei loro processi, e nel campo della ricerca appaiono prospettive fruttuose e nel futuro sempre più realtà potranno godere dei vantaggi offerti da questa sorta di registro digitale.

La blockchain è una tecnologia che potrebbe impattare in maniera significativa una grande varietà di contesti economici e produttivi; il settore finanziario, infatti, rappresenta solo una piccola anteprima rispetto quello che sarà possibile osservare nei prossimi anni.
In questo articolo ci limiteremo a parlare dei recenti sviluppi nell’ambito dell’applicazione della blockchain nel settore alimentare, che è una delle industrie trainanti del nostro paese, e per il quale si aprono tante porte grazie a questa tecnologia.
Prima di inizaire ad osservare da vicino i reali vantaggi che si possono ottenere in contesti produttivi concreti, sarà utile però ribadire quali sono i principi cardine e la tecnologia di base della blockchain.

La solidità della sua struttura è la caratteristica che l’ha portata successo. A livello strutturale, infatti, la blockchain consente di registrare la fingerprint (l’impronta) di un file all’interno del ledger (un registro) distribuito, rendendolo così pubblico e non più modificabile. In sostanza, la dimostrazione dell’esistenza di un determinato documento viene fissata nel tempo e nello spazio (principalmente cybernetico), ed è disponibile come punto di riferimento anche per il futuro. Grazie a questa peculiarità l’integrità di un documento è assicurata, così come anche la privacy viene rispettata all’interno di questa architettura: non è possibile sapere qual è il contenuto del file solo con il suo hash.
La blockchain applicata al settore agroalimentare può garantire che un determinato prodotto provenga da una determinata area geografica o addirittura mantenere traccia della sua certificazione.

La tracciabilità di prodotti di origine animale: la blockchain a supporto della filiera agroalimentare

Una delle questioni più scottanti per chi si occupa di sicurezza alimentare è quella che riguarda la certificazione dell’integrità di dati sanitari e tecnologici di accompagnamento dei cibi.

Allo stato attuale, per il monitoraggio delle transizioni che riguardano gli alimenti ci si basa con una  grande dose di buona fede nei confronti di chi descrive le condizioni merceologiche di un alimento di origine animale. La fiducia infatti non può e non deve essere la base da cui far partire la catena di distribuzione dei prodotti; la necessità di trovare uno strumento riconosciuto a livello univoco e inequivocabile per dimostrare l’autenticità di documenti e certificati è dunque terreno fertile per l’instaurarsi dell’utilizzo delle blockchain in questo settore.

Come detto precedentemente, solo chi detiene il diritto di interrogare un determinato documento può avere accesso ai contenuti dello stesso; questa peculiarità assicurerebbe anche l’impossibilità di modifiche o falsificazioni.

Alcuni sistemi di blockchain utilizzabili in questo settore (Ethereum primo tra tutti), permettono di usufruire di caratteristiche interessanti, come ad esempio gli smart contracts, ovvero un programma che si auto esegue se vengono soddisfatte determinate condizioni.

A livello applicativo nel settore agroalimentare il tutto si tradurrebbe con l’implementazione di un sistema che memorizza tutte le caratteristiche dei prodotti scambiati: località di coltivazione o allevamento, il paese di origine e addirittura il produttore; gli smart contracts, tra le altre cose possono automatizzare anche le verifiche sull’effettiva provenienza e la certificazione della composizione dei prodotti.

Per quanto riguarda le certificazioni inoltre, gli smart contracts possono agevolmente registrare e certificare i risultati di ispezioni ufficiali e rendere l’esito della verifica incontrovertibile ed eliminare qualsiasi dubbio circa le scadenze dei prodotti nelle grandi distribuzioni.

App e QR Code per controllare il percorso di un prodotto

Queste tecnologie possono essere un valido supporto anche quando si parla di tracciare la filiera fino al consumatore. Le ipotesi più plausibili sono quelle dell’utilizzo di AppQR code, sistemi RFID/NFC: la tracciabilità arriva diretta e a portata di smartphone anche al consumatore che può controllare in maniera autonoma che quanto riportato sulle etichette o lotti, sia un’informazione reale.

Andando ad esplorare prospettive possibili, l’integrazione della blockchain con sistemi IoT renderebbe estremamente facile monitorare e tracciare i prodotti più complessi e che richiedono maggior controllo, ovvero quelli facilmente deperibili come i surgelati.

In questo caso sarebbe direttamente l’apparato refrigerante a segnalare allo smart contract le condizioni per far attivare il processo di ritiro della merce.

I grandi player della GDO, come Carrefour, stanno già utilizzando questi sistemi ed entro il 2022 si impegna ad estenderlo a più prodotti e anche per le aziende più piccole si scorgono i potenziali vantaggi nell’adottare la blockchain come metodo sicuro di tracciabilità.

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