Il dato è tratto: l’Open Source in prima linea per la sicurezza

IoT

L’avanguardia nella proprietà dei dati sono i sistemi aperti, che assegnano il controllo totale a chi possiede le macchine: un diritto accessibile per chi parte col piede giusto. Parola di Davide Gullo, fondatore di M4SS.

Anche i big dell’Industrial IoT si affidano ai sistemi Open Source, più affidabili in termini di sicurezza e più generosi nel rendere disponibile la valanga di dati raccolti sul campo o a bordo macchina. Avere la proprietà delle informazioni significa non solo visualizzarli, bensì governarli a tutto tondo. Un tema che va oltre la questione della privacy e tocca aspetti tecnici più profondi, capaci di fare la differenza fra la dipendenza e il controllo

Chi possiede le informazioni prodotte dalle nostre macchine? Nella maggior parte dei casi, i dati sono raccolti su server dislocati chissà dove, viaggiano su infrastrutture di transito a volte non criptate, sono potenzialmente esposti a manipolazioni o scambi non autorizzati. Un sistema colabrodo in cui la proprietà tecnica del dato non è nelle mani delle aziende, ma dei produttori di software proprietari. Davide Gullo di M4SS, azienda attiva da anni nel settore Open Source, conosce bene lo scarto fra utilizzare i dati e possederli davvero. Lo abbiamo intervistato per capire come sta cambiando la mentalità delle aziende e quali prospettive sono ormai disponibili per tutti. 

Davide, perché la proprietà del dato potrebbe non appartenere a chi possiede le macchine?

È semplice: quando un industriale acquista una macchina di qualsiasi tipo, essa è collegata a un sistema software del produttore della macchina, ad esempio un cloud che si appoggia al database scelto dal produttore. L’unica attività che la maggior parte delle aziende è in grado di svolgere è visualizzare e scaricare i dati, ovvero utilizzarli. Una proprietà fittizia, che è soltanto l’ultimo aspetto della proprietà tecnica totale. 

Che cosa succede invece quando si possiede la proprietà del dato?

Con le credenziali da remoto, la proprietà coinvolge tutte le fasi: raccolta, trasporto, archiviazione e utilizzo. A prescindere dal formato e dal luogo fisico dove il dato risiede. E proprietà significa anche priorità, perché nessuno può usare il dato prima di chi possiede la macchina. I dati sono l’oro del futuro, perciò bisogna evitare che finiscano in mani sbagliate. 

È una questione di privacy?

Le questioni legali sono di centrale importanza, ma al momento sono nelle mani dei legislatori europei. La proprietà tecnica del dato riguarda invece la strategia delle aziende che possono scegliere se affidarsi ai produttori di software oppure accaparrarsi un sistema Open Source più versatile rispetto alle innovazioni.

Perchè l’Open Source offre vantaggi riguardo alla proprietà tecnica del dato?  

Il sistema Open Source offre un miglior rapporto costo-efficacia. Anzitutto la disponibilità del codice sorgente del software che effettua le quattro azioni elencate, in un’ottica di trasparenza e con possibilità di personalizzazione potenzialmente infinite. E poi non si instaura il cosiddetto vendor lock-in, la dipendenza dal produttore che rende costoso ogni servizio aggiuntivo, anche una banale estrapolazione di dati non prevista dal contratto. 

Nella pratica, quali sono i vantaggi di godere della proprietà tecnica del dato?

Significa possedere i propri dati per gli usi presenti e futuri, preparare il business ai cambiamenti, poter offrire servizi su misura ai clienti. Ad esempio, la fornitura tempestiva di articoli a partire dal monitoraggio automatico.

Un’ultima domanda: esistono ancora delle resistenze rispetto ai sistemi Open Source, in passato ritenuti appannaggio di qualche hacker senza scrupoli?

Ormai è acqua passata: perfino la Banca di Italia sfrutta software Open Source per ottenere la massima sicurezza. Molte aziende sono consapevoli della capacità innovativa dei sistemi aperti e preferiscono affidarsi all’intelligenza collettiva piuttosto che a marchi che fondano la propria forza sulla dipendenza dei clienti dai propri servizi. Chi vuole innovare, oggi sceglie Open Source. 

CITAZIONI o ESTRATTI

  • Tramite login e password, spesso abbiamo l’illusione di possedere i nostri dati. In realtà vediamo solo la punta dell’iceberg. 
  • Proprietà del dato significa avere accesso alla fonte e poter disporre delle informazioni  per le esigenze presenti e future. Un requisito indispensabile per continuare a innovare.  

Partnership di valore

Oltre alla pratica quotidiana M4SS sostiene con orgoglio le iniziative dedicate al software libero e all’open source

Open Source Initiative – Partner dal 2022

Società benefit no profit fondata nel 1998 dedicata a promuovere, educare e costruire comunità consapevoli sui vantaggi del software open source

Sensor Community – Partner dal 2022

Una rete globale di sensori che genera open-data per la misurazione dell’inquinamento ambientale.

The Electronic Frontier Foundation – Partner dal 2021

Organizzazione no profit fondata nel 1990! per la difesa dei diritti civili e della libertà di espressione online. 

Free Software Foundation – Partner dal 2021

Organizzazione no profit che promuove l’utilizzo di software libero, decisivo per avere il controllo sulla tecnologia che utilizziamo senza i limiti e il monitoraggio del software proprietario.

visita il sito

Scopri subito la nuova edizione di

Tecnologia & Innovazione