DriveDrop, la startup Urban Tech, ha lanciato un’app innovativa che consente ai proprietari di parcheggi privati di ottenere un reddito extra affittando i loro spazi inutilizzati. L’app offre a chi cerca parcheggio un’ampia scelta di posti disponibili, trasformando ogni parcheggio privato in una risorsa accessibile.
La startup
Durante l’afoso luglio del 2023 i due giovani fondatori di DriveDrop, Francesco Maria Fratini e Nicola Tamberi, stavano cercando parcheggio durante l’ora di punta milanese. Nel vedere un’auto uscire comodamente da un parcheggio condominiale, raccontano i due, un unico pensiero ha attraversato la loro mente: avrebbero volentieri pagato per prendere in prestito quel posto rimasto libero. Dalla provocazione al lancio della Start Up sono intercorsi solo pochi mesi.
Ad oggi, poco più di un anno e mezzo dopo, DriveDrop offre ai propri utenti più di trentamila posti auto in tutta Italia, permettendo loro di prenotare anche in anticipo presso tutti i principali aeroporti sul territorio nazionale. Il concetto è quello di unire su un’unica piattaforma tutti i parcheggi presenti in città, con informazioni su tariffe e disponibilità aggiornate in tempo reale, e con l’obiettivo di ottimizzare lo spazio urbano e il tempo degli utenti.
I numeri di DriveDrop
E’ bastata l’idea, unita a un po’ di ambizione, per convincere tanti a salire a bordo dell’avventura DriveDrop: la piattaforma impiega attualmente nove dipendenti qualificati, con una prevalenza del team specializzato in product development. L’applicazione è presente online come web app ed è recente il lancio su entrambe le piattaforme android e iOs per il download. E’ recente anche l’ingresso in DriveDrop di nuovi soci di spicco, tra cui Alessandro Di Michele, Daniele Camponeschi e Eugenio de Blasio, noti per essere i soci di maggioranza di Green Arrow Capital, tra le principali realtà italiane con un focus sugli investimenti alternativi.
La visione di DriveDrop
Dal problema del singolo cittadino alla crescita irrefrenabile delle città: “Il progetto DriveDrop si propone di risolvere il problema dell’elevata domanda di parcheggi a fronte della limitata disponibilità. La nostra soluzione potenzia le risorse esistenti, rendendo i parcheggi privati accessibili agli utenti. In questo modo, non solo puntiamo a migliorare la mobilità urbana, ma affrontiamo anche un’importante questione: l’ottimizzazione dello spazio. La risposta più sostenibile è massimizzare l’utilizzo dei posti auto esistenti, consentendo ai proprietari di monetizzare attraverso la nostra piattaforma. Stiamo lavorando a un sistema applicabile su larga scala, che possa ridisegnare il modo in cui viviamo le città”, ha spiegato l’Arch. Francesco Maria Fratini, CEO e Founder di DriveDrop.
Dando uno sguardo ai numeri , secondo i dati di Worldbank 2018, il PCC Special Report on Global Warming e il report delle Nazione unite, le città contemporanee producono l’80% del gas serra mondiale, impegnando il 75% del consumo energetico complessivo.
Inoltre, si prevede che entro il 2050 la popolazione urbana rappresenterà il 66% della popolazione mondiale, mentre il dato italiano è ancora più alto: il 75,5% della popolazione attuale vive in aree urbane (44,5 milioni di persone). In questo scenario appare evidente che le Smart City e l’adozione di tecnologie per l’efficientamento delle risorse, siano un aspetto vitale nella progettazione di un futuro sostenibile: soprattutto in vista del futuro, è facile prevedere che i centri urbani siano destinati ad allargarsi, limitando ulteriormente gli spazi verdi interni e adiacenti alle città.
Il contesto in cui si inserisce DriveDrop con la propria missione è quindi di immediata intuizione: grazie alla piattaforma, i cittadini trascorrono complessivamente meno ore a cercare parcheggio e, rendendo disponibili i parcheggi ad oggi solo parzialmente utilizzati, si potrà abbassare la domanda di nuovi parcheggi, considerati tra le principali cause della riduzione delle aree verdi.
L’offerta agli utenti
La piattaforma DriveDrop, come suggerisce il nome, prevede due tipi di utenza: il Driver, cioè colui che cerca parcheggio, e il Dropper, cioè chi dispone di uno o più posti auto da affittare per un determinato periodo. La start up prevede che siano gli stessi cittadini ad avere una gestione autonoma degli spazi, agevolando la condivisione delle risorse attraverso l’adozione di dispositivi IoT sviluppati completamente in-house.
DriveDrop sta espandendo il proprio modello su scala nazionale, collaborando con altre start up greentech impegnate nello sviluppo di sistemi sostenibili per le città del domani.
Spesso in Italia tendiamo a sottovalutare il potere delle idee, ma se vogliamo un futuro migliore dobbiamo fare rete e avere il coraggio di osare, tutti insieme.
Scarica adesso l’app di DriveDrop