Dai numeri alla strategia: il nuovo ruolo del CFO nelle PMI
Il mondo della finanza aziendale sta vivendo una trasformazione epocale. Quella che un tempo era una figura prevalentemente tecnica, dedita alla contabilità e alla finanza, oggi si è evoluta in un ruolo strategico di primo piano. Il CFO moderno non si limita più a monitorare i bilanci, ma diventa un interprete dei dati, capace di fornire prospettive diverse delle performance e tradurre numeri in opportunità concrete per l’azienda.
A guidarci attraverso questa rivoluzione è Davide Rubeca, fondatore di LeadUp, una realtà italiana che dal 2018 offre alle piccole e medie imprese un supporto manageriale innovativo e su misura. Con una carriera trentennale nell’amministrazione, finanza e controllo di gestione, Rubeca ha vissuto in prima persona le grandi trasformazioni del mercato, dalle crisi economiche alle rivoluzioni digitali.
“Oggi il CFO deve essere prima di tutto un facilitatore”, spiega Rubeca. “Il suo compito non è produrre semplici report, ma creare informazioni strategiche che aiutino l’imprenditore a prendere decisioni che sono sempre più frequenti e con tempistiche più stringenti. Deve saper tradurre i dati in linguaggio comprensibile e soprattutto stimolare azioni concrete, per poi monitorarne la corretta attuazione”.
Da CFO a imprenditore: La nascita di LeadUp
L’esperienza sul campo di Rubeca è stata fondamentale per la creazione di LeadUp. “Ho attraversato tre grandi crisi economiche e ognuna di queste mi ha insegnato che l’organizzazione aziendale non può limitarsi a subire passivamente gli eventi, ma deve anticiparli dove possibile, o almeno gestirli reattivamente in maniera consapevole”.

Questa consapevolezza ha portato nel 2018 alla fondazione di LeadUp, con una missione precisa: colmare il divario tra le esigenze delle PMI e le competenze manageriali di alto livello. “Molte piccole e medie imprese non possono permettersi un CFO a tempo pieno, ma hanno comunque bisogno di strumenti e metodologie avanzate per crescere in modo sostenibile”.
Il modello proposto da LeadUp è rivoluzionario nella sua semplicità: manager esperti disponibili a tempo parziale, che entrano in azienda non come semplici consulenti esterni, ma come veri e propri compagni di viaggio dell’imprenditore. “Lavoriamo fianco a fianco con il management, condividendo obiettivi e responsabilità, e soprattutto lasciando all’azienda un metodo replicabile e autonomo”.
Il metodo LeadUp: Cultura, pianificazione e azione
Uno dei principali limiti che Rubeca ha riscontrato nelle PMI italiane è la mancanza di una vera cultura del lavoro basata sulla pianificazione e monitoraggio delle performance nonché sulla continua ricerca dell’ottimizzazione . “Troppe aziende operano in modalità emergenziale, reagendo agli eventi invece di anticiparli strutturatamente. Questo approccio può funzionare nel breve periodo, ma nel medio-lungo termine diventa insostenibile”.
LeadUp interviene portando una metodologia strutturata che parte dall’analisi delle reali esigenze aziendali per arrivare alla definizione di piani di medio lungo termine (3-5 anni) con obiettivi chiari e misurabili. “Non ci limitiamo a fornire strumenti tecnici come dashboard o software di analisi. Il vero valore sta nel creare un cambiamento culturale che permetta all’organizzazione di utilizzare questi strumenti al massimo delle loro potenzialità”.
Rubeca sottolinea come spesso le aziende investano in tecnologie avanzate senza però riuscire a sfruttarne appieno le possibilità. “È comune trovare ERP o sistemi di business intelligence utilizzati solo al 5% delle loro capacità. Il problema non è nella tecnologia, ma nell’assenza di una visione strategica e di processi adeguati”.
La nuova unità HR: Il motore umano del cambiamento
LeadUp nel 2022 ha introdotto una divisione dedicata alle Risorse Umane con una missione precisa: accelerare la trasformazione culturale nelle PMI. Nell’ecosistema LeadUp, la divisione dedicata alle Risorse Umane rappresenta molto più di un semplice servizio aggiuntivo. “Il vero cambiamento organizzativo non avviene attraverso manuali o software”, spiega Davide Rubeca, “ma passa necessariamente dalle persone che ogni giorno vivono e respirano l’azienda”. È da questa consapevolezza che nasce l’unità HR di LeadUp, concepita come acceleratore culturale per quelle PMI che riconoscono nel capitale umano il vero motore della trasformazione.
Le sfide delle PMI oggi: Innovazione e sostenibilità
Rubeca identifica due grandi tendenze che stanno ridisegnando il panorama competitivo per le PMI. La prima è la rivoluzione tecnologica: “L’intelligenza artificiale e il machine learning non sono più optional riservati alle grandi corporation. Anche le medie imprese devono iniziare a familiarizzare con questi strumenti, che possono fare la differenza nell’anticipare trend e ottimizzare processi”.
La seconda riguarda la sostenibilità, intesa in senso ampio: “Oggi un’azienda non può più limitarsi a guardare al profitto. Deve considerare il suo impatto sociale, ambientale e sul territorio. Questa non è solo una questione etica, ma un vero e proprio fattore competitivo”.
Un capitolo a parte merita il tema del passaggio generazionale, che rappresenta una sfida cruciale per molte imprese italiane. “Spesso assistiamo a crisi aziendali che nascono da successioni mal gestite. Il nostro lavoro in questi casi non si limita agli aspetti fiscali o legali, ma aiuta a trasferire la visione strategica e i valori fondanti dell’azienda”.
Perché LeadUp è diversa
“Ciò che ci distingue è la nostra provenienza”, conclude Rubeca. “Veniamo dal mondo operativo, sappiamo cosa significa sporcarsi le mani in azienda. Non siamo teorici della finanza e del controllo di gestione, ma manager che hanno affrontato nella pratica le stesse sfide dei nostri clienti”.
Oggi LeadUp può contare su un team di specialisti con esperienza diretta in azienda e ha completato oltre 100 progetti in sette anni di attività.
“Il nostro obiettivo finale? Consentire a ogni PMI italiana di accedere alle stesse competenze manageriali e strumenti delle grandi corporation, ma con la flessibilità e l’agilità tipiche delle realtà più snelle. Perché il futuro non si prevede, ma si costruisce giorno per giorno con scelte consapevoli”.