mercoledì 29 Dic, 2021

Vivaio digitale

,

Focus Macchine per l’agricoltura

L’industria 4.0 nel settore foro-vivaistico

Visori a realtà aumentata, droni, robot e sensoristica. L’industria 4.0 si affaccia in Italia anche al settore floro-vivaistico. Nell’ambito del settore agricolo, l’implementazione delle tecnologie digitali, fondamento del paradigma industria 4.0, prende il nome di Agricoltura di Precisione, ed è un fenomeno che precede addirittura l’emergere di tali tematiche all’interno dell’ambito manifatturiero.

A ogni pianta il suo passaporto

La digitalizzazione delle aziende del settore passa innanzitutto dal passaporto elettronico, che viene attribuito ad ogni pianta al momento dell’uscita dalle aziende e costituisce il principale strumento utilizzato per la sua identificazione. Oltre al passaporto elettronico, per monitorare le condizioni di alcune tipologie di piante particolarmente rare o pregiate, alcune aziende impiegano anche dei transponder, una tecnologia a radio-frequenze con varie applicazioni, tra cui quella militare, particolarmente resistente all’acqua.

Monitoraggio e sensoristica

I sistemi di fertirrigazione possono integrare dispositivi di controllo come i Programmable Logic Controller (PLC) che elaborano i segnali digitali e analogici provenienti da sensori e diretti ai macchinari che vanno ad operare sulle piante prodotte. La gestione di questi sistemi può avvenire anche da smartphone, attraverso applicazioni mobile dedicate.

All’interno delle vasetterie, possono essere utilizzate serre sensorizzate che consentono di cambiare i flussi di aria al loro interno in base alle condizioni climatiche. I sensori sono anche impiegati all’interno di celle frigorifere per la conservazione di alcune tipologie di piante. Per monitorare le coltivazioni vengono anche impiegati droni, che consentono di comprendere lo stato di salute delle diverse piante e intervenire tempestivamente con i trattamenti adeguati in caso di necessità.

Lo spostamento delle piante, in un’azienda agricola 4.0, può essere affidata a robot, ma non è inusuale che la gestione di questi sistemi venga svolta direttamente dagli operatori delle aziende. Si tratta in genere di sistemi poco complessi, la cui gestione non richiede competenze tecniche particolarmente avanzate.

Software gestionali

L’utilizzo di software gestionali è molto diffuso e questi vengono applicati principalmente alle funzioni direzionali piuttosto che a quelle operative. Nello specifico, a livello della gestione dei clienti è molto diffuso l’utilizzo del Customer Relationship Manager (CRM) e software di gestione delle vendite, il che permette di comprendere svolgere analisi dei dati anche finalizzate alla redazione di previsioni circa gli andamenti futuri.
D’altra parte, in alcuni casi vengono utilizzati sistemi per la gestione dei magazzini che supportano le attività logistiche e inventariali.

Risorse umane, risorse digitali

Il fatto che i sistemi gestionali vengano utilizzati principalmente a livello direzionale fa il paio con la presenza di competenze orientate all’analisi dei dati principalmente nell’ambito manageriale e amministrativo.

La carenza di competenze specifiche all’interno delle funzioni operative e in ambiti particolari come il digital marketing o la cybersecurity è colmata da collaborazioni con fornitori che consentono di gestire tali aspetti nella maniera corretta. Infatti, è molto diffuso l’utilizzo di siti internet e social media. Viceversa, la frontiera dell’e-commerce è poco esplorata. Tra i profili potenzialmente importanti dal punto di vista della digitalizzazione, rientra anche l’operatore esperto di realtà aumentata.

Realtà aumentata

Ma come si applica la realtà aumentata al settore floro-vivaistico? Un esempio è dato da un progetto olandese, partito lo scorso anno. Nel 2020, l’università di Wageningen ha dato avvio al progetto “Augmented Horticulture” che prevede lo sviluppo di visori a realtà aumentata per il monitoraggio dello status delle piante all’interno del vivaio.

Gli Hololens di Microsoft sono infatti impiegati per scannerizzare i QR code associati a ogni pianta e visualizzare le informazioni che le riguardano. Ma non solo: i visori sono anche in grado di analizzare le immagini e suggerire un eventuale potatura e attraverso sensori a infrarossi, di consigliare l’eventuale bisogno d’acqua.

Verso la digitalizzazione

Sempre nel 2020, l’Università di Pisa ha analizzato cinque aziende del settore vivaistico situate nella Provincia di Pistoia. L’analisi mirava a stimare il livello di maturità digitale delle aziende, che dai risultati risulta essere ancora medio-basso. La Provincia di Pistoia, con oltre 1400 aziende vivaistiche attive, si posiziona come il punto di riferimento del settore sia a livello nazionale che internazionale le cui aziende stanno lentamente percorrendo il proprio percorso verso l’agricoltura di precisione.

Scopri subito la nuova edizione di

Tecnologia & Innovazione