31/08/2021
Il mondo delle supercar punta sull’eco-sostenibile
Intervista a Luca Mazzanti /CEO Mazzanti Automobili
Come si unisce l’attenzione e la cura di un lavoro artigianale con le più innovative tecnologie digitali? Dove la costruzione di auto di lusso convive con la ricerca sui materiali e carburanti ecosostenibili? Luca Mazzanti è alla ricerca di questa sintesi ogni giorno all’interno dei laboratori dell’azienda di cui è CEO, la Mazzanti Automobili. Mazzanti è uno dei pochissimi costruttori indipendenti di supercar al mondo. Un lavoro che però si è evoluto e perfezionato, e non solo grazie al digitale. Accanto a questa principale attività, Mazzanti ha anche avviato una start-up in collaborazione con l’Università di Salerno, un vero e proprio laboratorio in cui ogni possibile strada è percorsa alla ricerca di nuove soluzioni, nuovi materiali e nuovi carburanti ecosostenibili.
Costruttore e progettista, lei viene definito da molti un artigiano. Nei suoi modelli è visibile un legame molto forte con la tradizione automobilistica italiana, ma anche con l’innovazione. Come si incontrano questi due mondi nel suo lavoro?
In questo settore l’innovazione è quasi d’obbligo. È dovere del costruttore confrontarsi con le normative e i vincoli del legislatore. Noi scegliamo di portare l’innovazione a livelli più alti, rimanendo in una dimensione artigianale, che è parte del nostro DNA. Il digitale ha cambiato moltissimo il nostro modo di progettare e costruire. Eppure che un pezzo venga costruito con lo stampo o con macchine che producono un semilavorato, sono sempre le persone che poi lo portano a compimento, che lo modellano che le assemblano.
Ecco, che tipo di cambiamenti ha apportato il digitale nella costruzione dei modelli?
Vent’anni fa quando ho iniziato a lavorare in questo settore, si avviava un progetto eseguendo innumerevoli test e simulazioni fisiche. Oggi, con i programmi di calcolo riusciamo a ricostruire digitalmente queste simulazioni, testiamo le caratteristiche dei materiali e il comportamento delle strutture, con studi aerodinamici e fluidodinamici. Al momento del crash test non abbiamo grandi sorprese, partiamo già da una progettazione più che attendibile.
Anche la realtà aumentata e la realtà virtuale stanno offrendo nuove opportunità in questo senso. Impiega queste tecnologie?
Sì, le utilizziamo principalmente per far vivere ai nostri clienti l’esperienza di farsi costruire un’automobile, un’esperienza che noi concepiamo come un vero e proprio percorso. E quando i clienti non possono assistere personalmente, li facciamo guardare attraverso i nostri occhi: impieghiamo la realtà virtuale per coinvolgerli nella costruzione, li portiamo al volante durante il primo giro del modello, anche se si trovano a migliaia di chilometri di distanza. Inversamente, quando un dealer, un concessionario o un’officina che si trova dall’altra parte del mondo deve lavorare sulle nostre auto, noi li guidiamo attraverso realtà aumentata e controllo remoto.
“Sono le persone ad apportare il proprio contributo ad ogni singolo pezzo.”
Quanto invece è cambiata l’esperienza di guida dei suoi clienti attraverso il digitale?
L’esperienza di guida deve rimanere unica e personale. Le auto che realizziamo si guidano per piacere e non possiamo tralasciare la componente emozionale. Le tecnologie sono utilizzate per dare alla luce prodotti più performanti, più solidi e più sicuri. Ma l’esperienza di guida deve rimanere la stessa.
Eppure un futuro in cui le auto si guideranno da sole è sempre più vicino. Mazzanti Automobili potrà mai arrivare a produrre un modello driverless?
Non si compra una Mazzanti solo per spostarsi mentre si lavora al pc. La si compra per vivere un’emozione. Non posso pensare a una Mazzanti a guida autonoma.
Nel 2020 ha avviato “Mazzanti Automotive Testing & Innovation Lab”, una start-up in cui sono coinvolti anche istituti di ricerca per produrre modelli eco-sostenibili.
Questa start-up è nata come una branca della Mazzanti Automobili e coinvolge anche un’azienda spin-off dell’Università di Salerno. Si tratta di un vero e proprio laboratorio dove si vanno a sperimentare tecnologie che saranno applicate sull’automobile e non solo. Ci concediamo di non escludere nessuna strada, testiamo tantissime soluzioni.
Ad esempio?
Facciamo molta ricerca sui materiali, sulle fibre eco-sostenibili, vogliamo portare sui modelli futuri materiali riciclabili sia per gli interni che per molti dei componenti. Vogliamo arrivare a quella che potremmo definire una “eco-sostenibilità di eccellenza”.
Per quanto riguarda i carburanti, invece? Che opportunità offre secondo lei la mobilità elettrica?
Stiamo portando avanti attività di ricerca sull’elettrico, sull’ibrido e sui carburanti alternativi. Non credo che il futuro possa essere completamente elettrico: i consumi sarebbero maggiori di quelli attuali e non disponiamo di risorse sufficienti. Credo piuttosto che accanto all’elettrico ci saranno più tipologie di propulsioni. Probabilmente i carburanti alternativi saranno maggiormente applicabili alle nostre automobili, perché ci consentiranno di conservare una parte emozionale fondamentale nell’esperienza di guida delle nostre autovetture.
Biografia
Classe 1974, cresce a Pistoia, disegnando auto inventate da lui e smontando e rimontando modellini. Prima la passione per le moto da cross, poi per il rally. Durante la sua adolescenza, Luca Mazzanti passa sempre più tempo nella carrozzeria del padre e inizia a lavorare anche alla Faralli Restauri, dove apprende l’uso di tecniche e materiali su autovetture storiche da corsa a marchio Alfa Romeo, Ferrari, Maserati e Cisitalia.
Tra il 1999 e il 2005 partecipa a diverse gare con auto restaurate e guidate da lui stesso. Quando una commessa prevede la realizzazione di un modello originale, Mazzanti inizia a pensare a un marchio tutto suo. La prima vettura nasce nel 2005. Ideata insieme a Walter Faralli, prende il nome di Antas: un’auto interamente costruita in alluminio battuto a mano, che l’anno successivo viene presentata al Top Marques di Monaco. Nel 2011, il marchio si evolve attraverso alcuni progetti one-off e nasce a Pontedera la Mazzanti Automobili.
Di lì a poco verrà alla luce Evantra, di cui ogni anno vengono prodotti 5 esemplari, e che a distanza di dieci anni “è un progetto ancora in evoluzione”, dice Mazzanti, che sta già pensando al prossimo progetto: “Parallelamente – aggiunge – stiamo lavorando a un nuovo modello che arriverà tra qualche anno”.