lunedì 28 Feb, 2022

Smart Parking: Il parcheggio non è più impossibile

 

Secondo uno studio del 2017 della British Parking Association (Bpa) del Regno Unito, gli automobilisti inglesi impiegavano in media 4 giorni all’anno della propria vita alla ricerca di un parcheggio. Le cose non vanno meglio in Italia, specialmente nelle grandi città, dove si arriva ad impiegare anche 20 minuti ogni volta per riuscire a posteggiare l’auto.

Rendere la ricerca del parcheggio più veloce ed efficiente è un tassello fondamentale per trasformare le città in Smart Cities e i benefici non ricadono solo sull’utilizzo del tempo dei cittadini, ma hanno risvolti importanti anche dal punto di vista dell’ambiente e dell’economia.

Evitando che le macchine girino a vuoto alla ricerca di un parcheggio si abbassano di conseguenza le emissioni di gas tossici e si decongestiona il traffico. Allo stesso modo, trovare parcheggio velocemente può invogliare le persone ad andare nei piccoli esercizi dei centri cittadini anziché nei grandi centri commerciali, che in genere dispongono di ampi parcheggi.

Un altro beneficio è dato dalla possibilità per la municipalità di sapere se ci sono macchine parcheggiate in modo irregolare e quindi di intervenire con maggiore tempestività.

Perché il parcheggio sia smart servono essenzialmente tre elementi: dei sensori per rilevare se gli stalli siano occupati o meno, un sistema centrale per l’elaborazione dei dati e un’app per comunicare in tempo reale le informazioni ai cittadini e alle forze dell’ordine.

Un altro elemento che facilita l’individuazione delle soste irregolari, è il pagamento del ticket in forma digitale, direttamente  associato alla targa del veicolo.

Sebbene i benefici siano evidenti, attualmente solo tre città in Italia si sono attivate in tal senso. 

Pioniera è stata la città di Treviso, che è partita con le prime sperimentazioni addirittura nel 2010, ottenendo per questo anche diversi premi e riconoscimenti a livello europeo. Grazie a un sistema di sensori a induzione magnetica posti sotto il manto stradale in corrispondenza degli stalli e che comunicano tramite GPRS i dati ai parcometri e al sistema centrale, la città di Treviso ed è oggi in grado di monitorare tutti i 2400 posti auto del centro storico.

Il sistema è nato inizialmente per monitorare il pagamento del parcheggio e dal 2019 è stato integrato da un’app per poter guidare i cittadini verso gli stalli liberi. C​osì, grazie allo smart parking, in 6 anni il Comune di Treviso ha visto aumentare di circa il 60% le entrate da parcheggi a pagamento, e questo non tanto per un incremento delle multe, quanto per la diminuzione dell’evasione e  un migliore utilizzo del servizio.

Un sistema simile è stato attivato nel 2020 a Mantova per i 66 posteggi presenti lungo il corso principale della città, grazie a dei sensori fuori terra posizionati al centro degli stalli che comunicano via wireless con la piattaforma centrale. Grazie all’app dedicata è anche possibile prenotare il posto entro un certo lasso di tempo nonché di pagarne il pedaggio. Secondo i primi dati, questo sistema consente un risparmio di circa il 35% del tempo necessario per trovare un parcheggio e un risparmio del 22% per i cittadini sul costo dello stesso, potendo pagare per il tempo di effettiva permanenza e non l’intera tariffa oraria.

Infine, lo scorso 11 di febbraio, Arrigo Giana, il direttore generale di Atm, l’azienda dei trasporti milanesi, ha annunciato il via alla sperimentazione tramite sensori fuori terra anche per la città di Milano che si andrà ad integrare alla eagle eye, la telecamera installata sulle auto elettriche aziendali in grado di riconoscere le targhe, già attiva dal 2019.

Fondamentale per riuscire nell’impresa sarà anche in questo caso estendere il pagamento digitale del parcheggio associato alla targa a tutti gli stalli della città, in modo da incrociare i dati nel software centrale. Il sistema dovrebbe essere operativo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, pronto a guidare i cittadini stressati in cerca di parcheggio.

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