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La WorkPlace Health Promotion (WHP) è un programma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la la promozione della salute attraverso corretti stili di vita nei luoghi di lavoro.
“Il concetto di promozione della salute – spiega Alessandra Bonotti, CEO di Medialis srl – è stato codificato nel 1986 dalla “Carta di Ottawa”, importante documento di riferimento per lo sviluppo di politiche sanitarie. Tale programma mira a creare una rete di collaborazione tra sistema sanitario, imprese ed enti, coinvolgendo amministrazioni pubbliche, datori di lavoro, dirigenti, lavoratori e loro rappresentanti, con lo scopo di promuovere la salute negli ambienti lavorativi”.
La WHP prevede lo sviluppo e l’applicazione di buone pratiche negli ambienti lavorativi, focalizzandosi su sei aree di sensibilizzazione: corretta alimentazione, contrasto al fumo, promozione di attività fisica, sicurezza stradale e mobilità sostenibile; a queste si aggiungono il contrasto al consumo dannoso di alcol ed altre dipendenze, la promozione del benessere lavorativo e la conciliazione vita-lavoro.
“La WorkPlace Health Promotion segue un metodo standardizzato che incentiva politiche al servizio della salute dei lavoratori. Per ciascuna area di sensibilizzazione – continua Bonotti – le aziende sono chiamate a predisporre percorsi formativi, risorse umane ed economiche per aumentare la consapevolezza sull’importanza dei corretti stili di vita negli ambienti di lavoro. All’interno di PMI ed aziende, prima della WHP, le buone pratiche erano raramente seguite in quanto, non essendo incentivate, era difficile reperire le risorse necessarie alla loro applicazione. Ad oggi, applicare in contesti aziendali le buone pratiche fornite dal WHP permette alle persone di aver maggiore cura della propria salute”.
Questo, in aziende e Pmi, comunica ai lavoratori la percezione di un contesto sano e attento alle esigenze e alle necessità di tutti, creando un ambiente collaborativo e sereno in cui si è tutelati e protetti.
“Gli effetti su aziende e lavoratori sono d’impatto: maggiore sicurezza e gratificazione, controllo e mantenimento delle condizioni di salute che, nel complesso, favoriscono una migliore qualità di vita. – dice la CEO di Medialis srl – La WHP, inoltre, agisce nelle aziende in modo trasversale con interventi per ridurre discriminazioni ed offrire pari opportunità, così da conseguire il massimo potenziale di salute auspicabile”.
Nei contesti aziendali la WorkPlace Health Promotion è strettamente correlata alla sorveglianza sanitaria, il cui scopo è valutare l’idoneità specifica al lavoro, scoprendo in tempo utile anomalie cliniche o precliniche (diagnosi precoce) e prevenendo potenziali peggioramenti della salute del lavoratore (prevenzione secondaria).
“I benefici prodotti dall’applicazione del programma WHP – aggiunge Alessandra Bonotti – si riflettono significativamente sulla sorveglianza sanitaria, con conseguente diminuzione della percentuale di lavoratori inidonei o parzialmente idonei alla mansione specifica. Attenta valutazione del rischio e accurata sorveglianza sanitaria permettono il monitoraggio continuo della salute dei lavoratori, limitando i livelli di rischio di malattia. La sorveglianza sanitaria, tuttavia, viene spesso considerata dal datore di lavoro solo come oneroso obbligo di legge”.
La sorveglianza sanitaria, predisposta dal datore di lavoro e svolta dal medico competente, rientra negli obblighi di legge ed è normata ai sensi del D.Lgs 81/2008 e successive modifiche.
“I datori di lavoro, dopo la pandemia globale, si stanno rendendo conto non solo dell’ importanza della sorveglianza sanitaria, vista come tutela della salute dei dipendenti e, di conseguenza, dell’azienda ma anche del supporto che la teconolgia digitale può fornire. La scelta e l’utilizzo di un software dedicato, integrato con gli strumenti medici più usati e sicuro per la gestione di privacy e dati – conclude la CEO di Medialis srl – diventa fondamentale per ottimizzare e gestire al meglio attività e protocolli relativi alla sorveglianza sanitaria”.