Salvatore Enrico Oggiano è Consulente di Direzione per lo Sviluppo Strategico, esperto in Analisi in proiezione della continuità aziendale con applicazione della Balanced Scorecard, Piani Strategici di Sostenibilità con stesura di bilanci volontari, Action
Plan per finanziare lo sviluppo sostenibile.
Come descriverebbe il suo ruolo e il suo contributo alle imprese?
In qualità di Temporary Manager affianco, anche in regime di libera professione, Imprenditori e/o Manager che vogliono focalizzare l’attenzione su nuovi modelli di business basati sulla efficienza e sulla efficacia nell’uso delle risorse economiche, finanziarie, umane, ambientali. Il tutto indirizzato a sviluppare una precisa strategia e attraverso le conseguenti tattiche applicate, creare profitto per gli azionisti, benessere per i dipendenti e collaboratori, continuità e dunque salvaguardia di ogni portatore di interesse.
Come lo fa?
Ad esempio: Due Dilegence lungo la catena del valore; valutazione degli impatti generati dai prodotti e/o dai servizi offerti partendo anche dalla loro progettazione; riduzione degli impatti; gestione della catena di fornitura orientata agli approvvigionamenti sostenibili; analisi materialità; sviluppo di progetti inclusivi; innovation management. BSC.
I progetti e le start–up alle quali ha partecipato sono numerosi e riguardano i settori più disparati, ma a ben guardare, partono tutti dalla necessità di migliorare la qualità di vita delle persone, non importa se dal punto di vista sanitario, della sicurezza, o ambientale.
Cosa è e come è nato, ad esempio, il sistema di apertura rapida S.O.S.?
SOS è un dispositivo che riduce i tempi di risposta rapida e migliora i tempi per la sicurezza personale degli operatori e del pubblico in generale. Durante una formazione manageriale di alto livello, ho conosciuto Marco Buschini, docente di sicurezza e già agente di polizia dei corpi speciali, medaglia d’oro.
Forte della sua esperienza ad ottobre 2017 ha avanzato l’idea di realizzare un sistema di sgancio rapido delle cinture di sicurezza, per aiutare le forze dell’ordine e gli operatori della sicurezza a velocizzare i tempi di intervento richiesti.
Per sviluppare questo promettente progetto ho agito su due assi: la domanda di brevetto e la fase di progettazione con lo studio dei prototipi e la sperimentazione. Mi sono poi rivolto a un’azienda specializzata in robotica antropomorfa, capace di fare ricerca e sviluppo. Questa azienda ha permesso di realizzare prototipi per rilasciare rapidamente tutte le fibbie inserite e le preserie certificate da DEKRA (dicembre 2018) in relazione alla direttiva europea R16.
In questo modo è nato S.O.S: si tratta di un sistema di sgancio automatico di tutte le cinture di sicurezza collegate ad un grosso bottone rosso che permette agli operatori di risparmiare preziosi secondi per intervenire. Lo sblocco generale è meccanico, è quindi indipendente dall’alimentazione ed è inoltre azionabile con un solo rapido movimento.
A servizio delle persone è anche il dispositivo Fly, come ha conosciuto il suo socio Valter Mahnic?
Ho conosciuto Valter mentre ero docente tecniche bancarie e dei modelli di business plan in un corso di formazione e consulenza promosso e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, grazie alle risorse del Fondo sociale europeo e in collaborazione con l’Area Science Park di Trieste.
Valter, triestino classe 1982, è rimasto paraplegico dall’età di 25 anni in seguito a un’ ischemia midollare. Dopo il naturale shock iniziale Valter ha imparato a gestire al meglio la sua nuova condizione e a riprendere tutte quelle attività che rendono la vita appagante e soddisfacente, riconoscendo però come limite maggiore quello dell’andare in bagno in condizioni di massima sicurezza igienica. CHI ha infatti bisogno di praticare il cateterismo intermittente, DEVE EFFETTUARE un’operazione delicata, da svolgere con attenzione ALLA SICUREZZA E all’igiene e che richiede un po’ di tempo. Non trovando nessuna soluzione al problema, Valter ha deciso di pensarci per conto suo. Non essendo però un ingegnere né un progettista né tantomeno un imprenditore, gli mancavano le competenze di base, così per riuscire a vedere concretizzata la sua intuizione divenuta brevetto, si è rimesso a studiare. Ho creduto fin da subito nella sua idea e sono diventa- to suo socio, realizzando assieme a lui un percorso in più tappe: progettazione industriale, analisi del mercato fino
Non essendo però un ingegnere né un progettista né tantomeno un imprenditore, gli mancavano le competenze di base, così per riuscire a vedere concretizzata la sua intuizione divenuta brevetto, si è rimesso a studiare.
Ho creduto fin da subito nella sua idea e sono diventato suo socio, realizzando assieme a lui un percorso in più tappe: progettazione industriale, analisi del mercato fino il processo di ingegnerizzazione del prodotto con la creazione del prototipo e di alcune preserie, i test su varie persone disabili, piccoli aggiustamenti e miglioramenti, la ricerca di un’azienda terza disposta a produrre l’ausilio su progetto specifico.
Ed è così che è nato Fly, un piccolo oggetto in metallo leggero che consente di trattenere biancheria intima e pantaloni e di lasciare quindi entrambe le mani libere per le varie esigenze in completa sicurezza igienica.
Il sottotitolo di Fly, infatti, che in inglese significa “patta dei pantaloni” è Quando ti serve aiuto al volo.
Non meno importanti gli altri progetti di finanza straordinaria realizzati nei segmenti del Luxury Fashion, della produzione di acqua potabile ricavata da fonti di umidità e prodotti meccatronici.