Si tratta di un programma progettato per prevenire la dispersione di granuli di plastica (pellet, scaglie e polveri) durante la manipolazione da parte delle varie entità nella catena del valore della plastica e il loro rilascio nell’ambiente e in particolare nei mari. L’iniziativa vuole coinvolgere l’intera filiera produttiva e logistica del settore della plastica al fine di ridurre la dispersione nell’ambiente di polveri, granuli e fibre provenienti dalle fasi di produzione, trasporto e gestione sia dei granuli che dei prodotti in plastica. Gli stabilimenti NUPI sono attivi già da tempo nella prevenzione del pellet loss in ottemperanza sia alle disposizioni di legge che agli obiettivi ambientali in essere. L’adesione volontaria al programma Operation Clean Sweep permette all’azienda di entrare a fare parte di un programma internazionale, condividere metodi ed obiettivi mirando all’eccellenza.
Puntare al raggiungimento del traguardo Zero Pellet Loss perfeziona la strategia ambientale dell’azienda per la riduzione degli impatti in un’ottica sempre più mirata ad uno sviluppo sostenibile. Sottoscrivendo l’OCS, NUPI Industrie Italiane prosegue nel suo impegno verso una sempre più mirata e riconosciuta politica di protezione dell’ambiente rafforzando le sue strategie e promuovendo questa sensibilità verso tutte le parti coinvolte.
Sempre più proiettata verso un’ottica GREEN, l’azienda ha inoltre provveduto a eliminare dai locali mensa delle sedi di Castel Guelfo di Bologna e Busto Arsizio le bottiglie di plastica monouso, grazie all’installazione di dispenser per l’erogazione di acqua potabile. Tutti i dipendenti hanno ricevuto una borraccia riutilizzabile in alluminio con il logo NUPI. Grazie a questa operazione, si risparmieranno circa 29.000 bottiglie di plastica monouso all’anno. L’azienda che ha installato gli erogatori realizza attualmente a livello nazionale una prevenzione di oltre 3.300 tonnellate annue di rifiuti da imballaggio. Il servizio permette inoltre la prevenzione del 100% del trasporto e dei relativi costi ambientali connessi (in particolare dei costi energetici e delle emissioni inquinanti in aria).
I risultati della riduzione del trasporto che si possono prevedere calcolando un consumo di acqua da 1,5 a 2 litri da parte di 600 utenti vanno da circa 330 a 440 tonnellate annue. L’azienda realizza attualmente a livello nazionale una prevenzione di oltre 138.000 tonnellate annue evitate di merce trasportata (per percorrenza media di 250 Km).
Annualmente, in Italia vengono imbottigliati 12,5 miliardi di litri di acqua minerale (di cui circa l’81% in contenitori di PET), una cifra enorme che ha richiesto la produzione di circa 330.000 tonnellate di PET. Ma questo in realtà è solo una piccola parte se consideriamo anche la plastica prodotta per il confezionamento delle bibite e allarghiamo il discorso a livello mondiale. Il decreto ministeriale DM 18 maggio 2010, n.113 riguardante la disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale, limitatamente alle bottiglie in PET, prevede l’utilizzo sino al 50% di PET riciclato (R-PET) per produrre nuove bottiglie di plastica. Questa opportunità non viene però ancora adeguatamente sfruttata dagli stabilimenti di imbottigliamento che, per la quasi totalità, utilizzano PET vergine per la produzione delle bottiglie.
Solo alcuni produttori hanno recentemente sperimentato il PET riciclato e sono entrate in produzione anche plastiche vegetali a ridotto impatto ambientale, ma sono rarità nel panorama nazionale. Il contenimento dell’impatto ambientale da materiale plastico si realizza quindi attraverso un duplice approccio, regola peraltro valida per qualsiasi prodotto commerciale: riduzione degli imballi da parte dei produttori e corretto smaltimento da parte dei consumatori. Inoltre, quando possibile, cercare valide alternative alla plastica nella vita di tutti i giorni.
Per Saperne di più: https://www.nupiindustrieitaliane.com/