La Fabbrica d’Organi INZOLI CAV. PACIFICO opera ininterrottamente da centocinquantasette anni occupando un posto di primissimo piano nel campo dell’arte organaria italiana.
Pacifico Inzoli
Pacifico Inzoli nacque il 10 giugno 1843 a Crema. Figlio di Angelo Inzoli, tenore solista e sostituto-direttore nel coro della Cattedrale di Crema, frequentò l’ambiente musicale religioso e fu subito attratto dall’arte organaria dimostrando una precoce predisposizione. Venne mandato a imparare il mestiere dai Franceschini, organari operanti in Crema.
Dopo il periodo di apprendistato, il giovane Pacifico entrò nella fabbrica d’organi di Angelo Cavalli a Lodi. In seguito, su suggerimento di Vincenzo Petrali, passò nella più prestigiosa ditta Lingiardi di Pavia, dimostrando doti che gli fecero ricoprire incarichi di responsabilità.
Nel 1867, a soli ventiquattro anni, tornò a Crema, dove aprì il proprio laboratorio in via Frecavalli, affermandosi in breve tempo con l’esecuzione di lavori di altissimo livello. Nel 1878 rilevò materiali e attrezzature della ditta Amati di Pavia e ne portò a termine le opere in corso. La realtà da lui fondata passò gradualmente ma rapidamente da piccola bottega artigiana ad azienda industriale ben strutturata di fama nazionale, acquisendo importanti commesse anche oltre confine.
Successi Internazionali e Organi Monumentali
Tra le opere di Pacifico Inzoli vanno citati i monumentali organi delle Cattedrali di Cremona, L’Aquila, Lecce, S. Ignazio in Roma, dei Santuari di Loreto e di Pompei, a Palermo, a Malta, a Santiago del Cile. Considerando solo le opere documentate, si è arrivati a censire oltre 400 strumenti realizzati dal fondatore.
Operò in un’epoca dove invenzioni e brevetti erano motivo di vanto e orgoglio. Pur camminando nel solco della tradizione organaria italiana, Pacifico non era restio a percorrere esperienze innovative. Fu tra i primi a sperimentare la trasmissione elettrica, accolta favorevolmente nel 1893 (organo dell’Istituto dei Ciechi di Milano).
I successi della sua attività vanno ricercati nelle capacità intellettive, innovative, nella passione e nell’esperienza; a tanta perizia tecnica purtroppo non fecero riscontro altrettanti ritorni finanziari.
Negli ultimi anni, pur avendo perso la vista, continuò a dirigere in prima persona l’attività della ditta. La sua autostima e la voglia di dimostrare le sue grandi capacità lo portarono spesso ad accettare incarichi che gli permettevano di distinguersi quanto tecnica e organizzazione, ma erano poco remunerativi. Ricevette in compenso numerosi riconoscimenti e onorificenze.
Presso la sua fabbrica d’organi ebbero la loro formazione figure di organari quali Tamburini, Nicolini, Benzi, Rotelli, Riboli che contribuirono alla diffusione dell’arte organaria. Si spense nella sua Crema il 31 agosto 1910.
Giuseppe e Lorenzo Inzoli, Attilio Trezzi
Alla morte di Pacifico Inzoli si fecero sentire i primi segni di crisi economica, che resero necessario un ridimensionamento delle maestranze; tuttavia dopo alcuni anni di precarietà finanziaria si registrò una discreta ripresa. La direzione dell’attività passò ai figli Giuseppe e Lorenzo (+1918) e continuò con Giuseppe fino al 1941, anno della sua scomparsa, quando la conduzione passò al genero Attilio Trezzi.
Erano tempi difficili, con guerre e conseguenti congiunture economiche sfavorevoli. Nonostante parte dell’archivio sia stato distrutto da un incendio durante la II Guerra Mondiale, è possibile rintracciare un buon numero di opere realizzate durante la direzione di Giuseppe Inzoli e Attilio Trezzi: strumenti a trasmissione pneumatica o elettro-pneumatica, d’impostazione ceciliana spesso di piccole dimensioni, destinati a un utilizzo liturgico, talvolta di solo accompagnamento dei canti e poco più, anche se non mancano esempi di organi di maggiori dimensioni con finalità concertistiche.
Possiamo citare ad esempio: Crema – CR, S. Giacomo Maggiore (1912), Cattedrale di Lecce (1913), Canosa di Puglia – BA (1913), Pontedassio – IM (1937).
Luigi Bonizzi
Nel 1946 Luigi Bonizzi entrò in ditta come dipendente apprendendo i segreti del mestiere e consolidando la propria esperienza. Alla morte di Attilio Trezzi, nel 1956 divenne capofabbrica subentrando nella direzione dell’azienda e nel 1970 rilevò la ditta. Il bagaglio di esperienze acquisite gli permise di mantenerne alto il prestigio. Costruì numerosi strumenti, anche di notevoli dimensioni, in Italia e all’estero. Trasferì l’attività nell’attuale sede, in Via Lodi, 23 a Ombriano di Crema (CR). Ottimo organaro, raffinato intonatore ed eccellente accordatore, condusse la ditta fino al 1984, anno della sua scomparsa.
Del periodo della gestione Luigi Bonizzi ricordiamo alcuni strumenti significativi, quasi tutti a trasmissione elettrica e di grandi dimensioni: Gardone Val Trompia – BS (1982), Nago – TN (1972), Nostra Signora della Guardia di Bolzaneto – GE (1967), Chiesa Parrocchiale di Peia – BG (1977), Varazze – SV (1983) oltre a vari organi da studio sia a trasmissione elettrica che meccanica.
I Fratelli Bonizzi
Dopo la scomparsa di Luigi Bonizzi, dal 1984 l’attività continuò con i figli Ettore Claudio ed Ennio coadiuvati dalle sorelle Maria Teresa e Cristina, avvalendosi dell’esperienza e della collaborazione di maestranze capaci e altamente qualificate.
I fratelli Bonizzi decisero di privilegiare il restauro di strumenti storici ed il ritorno alla costruzione dell’organo a trasmissione meccanica, pur non disconoscendo le ottime caratteristiche – in determinati contesti – delle trasmissioni pneumatiche ed elettriche.
L’azienda assunse la denominazione di “Fabbrica d’Organi Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli” e lavora a tutt’oggi costruendo e restaurando organi secondo i più elevati standard dell’organaria italiana.
Gli ultimi nati
Di quest’ultima fase ricordiamo alcuni organi nuovi: Morengo, Vallecrosia, Ombriano di Crema, Izano, Pizzoferrato, Chiesa S. Carlo Borromeo in Crema, Cattedrale di Frascati, Matino, Milano – Chiesa S. Carlo al Lazzaretto ed altri, oltre a numerosi organi “da studio” e positivi-portatili. Non vanno tralasciate le centinaia di restauri effettuati su strumenti Pacifico Inzoli, Serassi, Antegnati, Tonoli, Amati, etc. Citiamo soltanto alcuni dei recenti restauri: l’Antegnati della Chiesa S. Spirito del Vecchio Ospedale di Lodi (1555), l’Inzoli della Chiesa SS. Giuseppe e Biagio in Robecco d’Oglio – CR (1895) e quello della Chiesa S. Dalmazio in Paderno Ponchielli – CR (1873), il Francesco La Grassa della Chiesa S. Pietro in Trapani, a sette tastiere (1846), lo Wilhelm Hertelmann di Castrezzone di Muscoline – BS (1573).
La Fabbrica d’organi Inzoli Cav. Pacifico di Bonizzi F.lli di Crema (CR), già annoverata tra le Imprese Storiche d’Italia, è stata individuata tra le prime dieci protagoniste di categoria.
I fratelli Bonizzi continuano con passione e tenacia l’opera di quest’antica fabbrica cremasca, con la volontà di proseguire in questa grande arte appresa, fin da piccoli, dal padre Luigi.
La speranza è che l’organo torni a essere importante sia nella sua funzione liturgica, sia come patrimonio storico-artistico da conservare e custodire e, dove possibile, come strumento da concerto.