Ci troviamo alle porte di un nuovo importante cambiamento: industria 5.0 propone un modello di industria collaborativa, caratterizzata dalla cooperazione tra uomo-macchina e tra le varie funzioni interne aziendali, con l’obiettivo di dare, da una parte, un ruolo centrale alla persona all’interno della fabbrica e, dall’altra, un valore aggiunto alla produzione, velocizzando la risoluzione dei problemi grazie all’utilizzo di tecnologie innovative come l’artificial intelligence generativa.
Resiliente, human-centric e sostenibile: così sarà l’industria del futuro, secondo i paradigmi dell’Industry 5.0.
Non si è ancora del tutto conclusa l’introduzione delle tecnologie per l’I 4.0, quella dell’industria basata su digitalizzazione, automatizzazione e interconnessione dei processi produttivi, che già si pensa a nuove tecnologie, come il Cloud Computing, l’Internet of Things, l’Artificial Intelligence, la robotica, ecc. , queste permetteranno nei prossimi anni un ottimizzazione ulteriore dei processi di fabbrica e di gestione della supply chain.
Il concetto di Industry 5.0 vuole essere una presa d’atto di come la tecnologia applicata ai modelli di produzione deve essere messa al servizio dell’uomo, delle azienda e della società per disegnare un futuro che punti sulla sostenibilità e sulla resilienza, ma anche su un approccio human-centric abilitando e favorendo la cooperazione uomo-macchina.
Nel report della Commissione Europea, l’Industria 5.0 è definita non tanto come un’evoluzione, ma come un completamento dell’industria 4.0, un processo complementare alla digital transformation, capace di indirizzare la crescita nella direzione del benessere diffuso per la società, le persone e l’ambiente.
Industry 5.0 avrà un impatto importante sui modelli di organizzazione e produzione delle aziende, promuovendo l’agilità e la resilienza produttiva, trasformando il settore produttivo, grazie all’utilizzo di tecnologie affermate, in un ambiente più flessibile, efficiente e umano-centrico, con un forte impatto positivo sia sull’economia che sulla società.
L’Industry 5.0 si concentra maggiormente sui target imposti dall’Unione europea
“Ci sono tre temi su cui le aziende oggi sono chiamate a confrontarsi, con l’obiettivo di essere più competitive, non solo più sostenibili”, questa la visione di Giorgio Cuttica, Amministratore Delegato di sedApta Group che puntualizza, “Rimettere le persone al centro della Manifattura, facendole lavorare insieme; introdurre l’AI in produzione per far lavorare meglio le persone stesse; utilizzare gli incentivi per rendere le aziende più sostenibili, senza però scadere in strategie avulse dal contesto. Le tecnologie 4.0 sono ancora attuali e il 5.0 ne è un’evoluzione ragionevole.
Di certo la questione ‘nuova’ riguarda l’AI: credo fortemente nel suo potenziale all’interno di flussi di collaborazione orchestrati. Nella visione di sedApta la fabbrica è anche sempre più integrata nell’ottimizzazione di tutta la supply chain, comunica quindi con altri enti e funzioni aziendali, permettendo a tutti gli attori coinvolti di avere informaizoni in tempo reale e alle aziende di riadattarsi in base agli utlimi cambiamenti siano essi lato domanda, fornitura o produzione stessa. ”.
sedApta ha evidenziato le esigenze dell’Industry 5.0 già circa dieci anni fa, sviluppando soluzioni per le aziende attorno ad O.S.A.+ – Orchestrator, Skillaware and Analytics – dove il “più” fa riferimento all’Artificial intelligence – una piattaforma tecnologica che consente di migliorare la collaborazione tra le persone, dando la giusta informazione nel momento opportuno per prendere decisioni guidate e condivise tra i principali attori del processo decisionale.
L’architettura OSA+ è un ecosistema web di nuova generazione, basato su standard di analisi (quali DITA, xAPI, BPMN) in grado di fornire nuove “potenzialità” in termini di capacità di produzione, gestione della catena di approvvigionamento e gestione del cambiamento, il tutto costantemente monitorato e ottimizzato grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Gli strumenti innovativi forniti da OSA+ sono:
- Orchestrazione di processi, compiti e attività, modellazione ed esecuzione attraverso flussi di lavoro standard espressi in notazione BPMN e interfacce applicative, facendo riferimento a cataloghi di processi e compiti, sia predefiniti che personalizzabili, progettati per rispondere alle esigenze specifiche delle aziende che operano nel contesto della Smart Manufacturing.
- Supporto agli utenti non esperti che devono eseguire nuovi processi, compiti e attività durante la fase di adozione di nuovi sistemi software e applicazioni all’interno delle loro organizzazioni, consentendo il processo di “Formazione sul campo”.
- Analisi delle prestazioni complessive del sistema cyber-fisico al fine di valutare l’esecuzione, riportare il ROI e guidare il miglioramento continuo dei processi di produzione e di fornitura in tutta l’azienda. Attraverso Control Tower personalizzabili per ogni singolo utente, i risultati vengono ottimizzati da un punto di vista commerciale, finanziario e di sostenibilità.
- Controllo sull’intera Supply Chain estesa, inclusa la movimentazione merci, con fornitura di informazioni e approfondimenti agli utenti attraverso l’ausilio del Manager Digitale Mrs. Elisa, implementazione di intelligenza artificiale di sedApta, che consente di:
- ottenere informazioni precise nel minor tempo possibile,
- prendere in carico funzioni esecutive e di controllo, liberando la forza lavoro da compiti complessi e ripetitivi,
- minimizzare gli errori possibili nell’eseguire le procedure.
Tutte le funzionalità proposte ed offerte da sedApta, consentono alle imprese dell’industria manifatturiera di sfruttare la collaborazione tra macchinari e il potenziale creativo unico dell’essere umano, raggiungendo i più elevati livelli di sostenibilità.
Integrando e automatizzando i processi, le organizzazioni potranno rispondere più efficacemente ai cambiamenti della domanda, dell’offerta o dei fattori interni ed esterni, con un conseguente miglioramento della soddisfazione del cliente, una riduzione dei costi e un aumento del vantaggio competitivo.
Prosegue Giorgio Cuttica
“È chiaro che chi è stato rapido nel capire le potenzialità del 4.0 ed è altrettanto veloce nell’intuire il potenziale del 5.0, avrà avuto vantaggi e altri ne avrà nell’immediato futuro. Chi inizia ora il percorso di cambiamento avrà dei gap da colmare, ma ritengo che siano recuperabili, anche perché non tutte le imprese che hanno cavalcato il 4.0 lo hanno fatto in modo da renderlo realmente efficace. Quindi, paradossalmente, anche chi ha fatto scelte precoci potrebbe non avere colto tutte le opportunità e si ritrova oggi con ulteriori margini di miglioramento”.
Conclude Cuttica, “La media degli imprenditori italiani continua a pensare che il software sia un male necessario: se si acquista un macchinario si ha un miglioramento immediato della produzione, ma se si compra una soluzione tecnologica non c’è un riscontro in termini concreti. Eppure la Manifattura Usa dovrebbe rappresentare un esempio virtuoso, perché sono molto competitivi in quanto capaci di grande resilienza e di scelte tecnologiche più coraggiose.”