Le Prospettive per il 2025
Scrutare nella sfera di cristallo per predire il futuro in campo tecnologico è sempre un esercizio pericoloso: i casi di errori madornali, se non ridicoli, sono numerosi.
Nel 1977 il presidente di Digital Corporation, all’epoca leader nella produzione di computer di media taglia e oggi scomparsa, dichiarò: «Non c’è motivo per cui qualcuno vorrebbe avere un computer in casa».
La clamorosa smentita nei fatti di questa affermazione non rese più cauto Steve Ballmer, Amministratore Delegato di Microsoft, che nel 2007, trent’anni più tardi, sentenziò categoricamente su USA Today: «Non c’è alcuna possibilità che l’iPhone raggiunga una quota di mercato significativa». E oggi non ci sono molti Windows Phone in uso!
Osservare e analizzare le tendenze in atto, per quanto pericoloso, può essere tuttavia utile per avere delle indicazioni su come si muoverà il settore e su quali tendenze puntare, come utenti, per fare degli investimenti oculati.
Nel 2025, la formazione aziendale per gli adulti si troverà al centro di una trasformazione significativa, in cui l’innovazione tecnologica giocherà un ruolo determinante, ma nella quale anche i cambiamenti demografici e le nuove esigenze del mercato del lavoro avranno un peso significativo.
L’impatto della tecnologia sulla formazione aziendale
Il termine di tendenza, da quando ChatGPT ha ottenuto gli onori della cronaca, è ovviamente “intelligenza artificiale” e sembra che ormai tutto debba essere basato sull’IA.
In realtà l’IA era già uno strumento di utilizzo comune in molte applicazioni, comprese quelle per la formazione, ma la sua emersione a livello di grande pubblico ha consentito, e sempre più consentirà, di sdoganare alcune applicazioni che proprio da un più ampio utilizzo trarranno stimolo per un costante perfezionamento.
Per esempio, sottotitoli generati automaticamente, traduzione automatica, trascrizione in tempo reale del parlato (Speech to Text) e sintesi vocale (Text to Speech) sono già da tempo una realtà, ma la riduzione dei costi grazie all’IA e la loro accettazione anche a livello di esperienza utente consentono di realizzare applicazioni che ne fanno un ampio utilizzo. Questo permette di creare facilmente corsi di formazione in autoapprendimento utilizzabili in contesti diversi, per esempio ambienti industriali rumorosi o in mobilità, o anche corsi accessibili a utenti con disabilità.
Inoltre, l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo cruciale nella personalizzazione dei percorsi di apprendimento. Le piattaforme di e-learning utilizzeranno algoritmi avanzati per adattare i contenuti formativi alle esigenze individuali, migliorando l’efficacia e il coinvolgimento degli utenti, quest’ultimo un aspetto sicuramente critico per la formazione in e-learning. Tale approccio consentirà agli adulti di apprendere in modo più efficiente, permettendo loro di concentrarsi sugli argomenti che trovano più difficili e procedendo in modo più rapido su quelli già noti.
I vantaggi del microlearning
Questa forma di apprendimento personalizzato trova nel microlearning, caratterizzato da moduli di apprendimento brevi e mirati, lo strumento ideale per la sua implementazione.
Il microlearning si adatta infatti a una lettura rapida, in cui il tempo di attenzione è più breve, e consente di assimilare concetti e nozioni rilevanti per l’attività lavorativa quando se ne ha bisogno e nel luogo in cui se ne ha bisogno: il supporto hardware d’elezione per questo tipo di formazione aziendale è infatti lo smartphone. L’articolazione dei contenuti in moduli autoconsistenti ma rapidi facilita la consultazione dei singoli learning objects e la loro organizzazione in percorsi formativi coerenti e personalizzati sulle esigenze degli utenti.
Apprendere in ambienti simulati
Un altro ambito tecnologico presente ormai da molto tempo ma relativamente poco utilizzato in pratica per la formazione è rappresentato da ambienti immersivi in realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR).
Gli smartphone – sempre loro – hanno permesso di andare oltre la barriera rappresentata da dispositivi dedicati per la visualizzazione, come per esempio Oculus. Ma, nonostante gli sforzi e i capitali investiti da società come Meta, si tratta di tecnologie che sembrano essere confinate al mondo dell’entertainment e dei videogiochi, senza ancora reali ricadute sulla formazione.
Le potenziali applicazioni sono in realtà molteplici, perché tramite VR e AR è possibile creare esperienze di apprendimento coinvolgenti e realistiche, consentendo agli adulti di apprendere in ambienti simulati.
Anche in questo campo l’uso dell’IA permetterà di ridurre i costi necessari per la predisposizione di scenari o per l’analisi del mondo reale a cui sovrapporre elementi di realtà aumentata.
Imparare giocando
Un altro aspetto certamente non nuovo ma che ci si aspetta possa crescere significativamente di importanza nel breve termine è l’estensione della gamification, ossia l’uso di elementi di gioco in contesti non ludici, per attività di formazione.
Le piattaforme di e-learning già mettono a disposizione meccaniche di gioco, come punteggi, badge e classifiche, per motivare gli utenti e rendere l’apprendimento più divertente e coinvolgente, con l’obiettivo di mantenere alta la motivazione e l’interesse durante il percorso formativo. L’adozione delle tecniche di gamification da parte delle aziende non è molto ampia, ma l’entrata nel mondo del lavoro di generazioni più abituate all’uso di queste modalità di interazione, insieme a un generale cambiamento culturale che vede sempre di più sovrapporsi mondo del lavoro e spazi privati, andrà probabilmente nella direzione di favorire la diffusione della gamification.
Anche il serious gaming (giochi che non hanno come scopo principale l’intrattenimento, ma sono progettati soprattutto a fini educativi) tenderà ad espandersi, sempre in quest’ottica di cambiamento della percezione del mondo del lavoro come contrapposto a quello privato. Qui i vincoli sono di carattere economico: realizzare serious game con finalità didattiche che siano realmente coinvolgenti e quindi efficaci richiede progettazione, programmazione e grafica di alto livello, che richiedono a loro volta team multidisciplinari e conseguenti risorse economiche ingenti, spesso non disponibili per un mercato come quello della formazione.
I fattori umani e sociali
Il cambiamento del contesto lavorativo si riflette non solo sul modo di fare formazione aziendale, quindi sul versante tecnologico, ma anche sul versante umano.
La salute mentale e il benessere psicologico stanno diventando sempre più centrali nella formazione per gli adulti e le aziende hanno investito, e sempre più lo faranno, in programmi che promuovono lo sviluppo di soft skills e la gestione dello stress, riconoscendo l’importanza di un ambiente di lavoro positivo e produttivo, alla ricerca di un equilibrio tra vita lavorativa e personale.
Abbiamo accennato all’ingresso nel mondo del lavoro di nuove generazioni e del cambiamento culturale che questo comporta. Non si deve dimenticare tuttavia una popolazione lavorativa che sta comunque invecchiando: i boomers stanno arrivando al termine del loro ciclo di vita attiva, ma i cinquantenni di oggi sono pur sempre nati negli anni ’70, in un mondo molto differente dall’attuale.
Lifelong learning
Il concetto di lifelong learning, ossia l’apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita professionale, è una realtà che toccherà un numero sempre maggiore di persone e le tecnologie legate alla formazione potranno giocare un ruolo centrale nell’implementarlo. Le piattaforme di e-learning offriranno corsi sincroni e asincroni per permettere agli adulti di rimanere aggiornati con le ultime conoscenze e competenze, indipendentemente dall’età o dalla fase della carriera.
Per potersi adattare a una popolazione lavorativa così composita e con esigenze diversificate, la parola chiave è flessibilità. Le persone avranno bisogno di percorsi formativi che si adattino ai loro impegni lavorativi e personali e le piattaforme di e-learning, supportate dall’intelligenza artificiale e con l’adozione di tecniche di microlearning, potranno offrire soluzioni flessibili, come corsi on-demand e moduli di apprendimento che possano essere completati in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo.
Quando si parla di tecnologie per la formazione, si palesa sempre lo spettro della disumanizzazione del processo formativo, della freddezza del medium tecnologico.
In realtà la collaborazione e l’apprendimento sociale diventeranno sempre più importanti perché le piattaforme di e-learning già integrano strumenti cooperativi, come forum di discussione e gruppi di studio virtuali, che consentono la condivisione di conoscenze ed esperienze. Il salto, in questo caso, prima ancora che tecnologico, è organizzativo: le aziende devono riconoscere, stimolare e valorizzare un approccio formativo basato sulla collaborazione, stimolandola e trasformandola in un elemento chiave di un apprendimento più interattivo e coinvolgente.
Un cambiamento di prospettiva
Le aziende devono cambiare la prospettiva in cui percepiscono la formazione aziendale: da puro costo, che tuttavia è possibile finanziare, a elemento di vantaggio competitivo, per disporre di personale più proattivo e coinvolto nella vita aziendale o per offrire a clienti e forza vendita gli strumenti per capire – e quindi adottare – i prodotti e le soluzioni proposte.
Certamente gli obblighi normativi non aiutano questo cambio di prospettiva. La maggior parte dei corsi sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ad esempio, si trascinano faticosamente per le molte ore prescritte dal D.Lgs. 81/08 e risultano mortalmente noiosi; essi, di impostazione antiquata, ritmo lento, e scarsissima interattività, annegano in un mare di parole non necessarie concetti fondamentali per rendere il posto di lavoro più sicuro e ridurre la vergognosa piaga degli incidenti sul lavoro.
In W.Training siamo convinti che una diversa formazione aziendale è possibile: una formazione coinvolgente, efficace e non per questo necessariamente più costosa, una formazione che consegua l’obiettivo a cui la formazione è destinata: instillare nuove idee e modificare con ciò, in meglio, il comportamento delle persone.