04/11/2019
La plastica rappresenta uno dei problemi più gravi della nostra società.
Tante sono le realtà che si stanno occupando di trovare metodi alternativi al suo utilizzo e tra le tante soluzioni proposte, l’utilizzo della stampa 3D potrebbe portare una nuova prospettiva di cambiamento, soprattutto nello scenario del settore del design artigianale e delle aziende manifatturiere.
La stampa 3D rappresenta un metodo economico che riduce enormemente l’impatto della produzione; grazie alla possibilità di modellare plastiche come il PET, le tecnologie di stampa 3D risultano essere un valido alleato per le industrie produttrici di arredamento.
Uno dei motivi per il quale le industrie iniziano a guardare con fiducia alle tecnologie 4.0 è proprio per via del loro grande potenziale nel combattere sistemi produttivi antiquati e dannosi per l’ambiente.
Nonostante la grande presa di coscienza da parte della società nei confronti del problema dell’inquinamento, le aziende continuano a produrre scarti che è difficile gestire.
Il riciclo di materiali è molto contenuto e non è molto esteso dal punto di vista industriale.
La produzione di larghi asset di beni non risulta oggi essere più sostenibile o, quanto meno accettabile dal punto di vista etico; questo, insieme al crescente bisogno da parte dei consumatori di avere a disposizione beni e servizi personalizzati, ha portato a ricercare nuove soluzioni per venire incontro a questi due grandi problemi che scuotono le industrie dal basso.
La riconversione della plastica tramite stampa 3D: metodi e prospettive per il futuro
L’idea alla base di queste sperimentazioni è molto semplice.
Con la raccolta di bottiglie di plastica, si potrebbero ottenere pellet riutilizzabili per la stampa e trasformare in filamenti utilizzabili per la creazione di nuovi oggetti. Il vantaggio di questo materiale è che è possibile trasformarlo con nuovi colori e nuovi punti di cristallizzazione, rendendolo particolarmente utile per personalizzazioni di ogni genere.
In questa catena di valore, un’ulteriore possibilità è quella di mettere in correlazione produttori e designer, che attraverso una collaborazione stretta durante la fase di produzione, riuscirebbero a dare vita a prodotti non solo tolti dalla catena di sprechi, ma anche personalizzati in base esigenze di mercato specifiche.
I designer e i produttori far interagire in questo processo anche il consumatore finale degli oggetti, che potrebbero richiedere in tempo reali customizzazioni impensabili nel mondo dell’economia di massa.