Quando prendiamo in analisi il cambiamento che ha sconvolto un processo produttivo o un intero settore, ci focalizziamo su i nuovi modelli responsabili, e ci dimentichiamo che dietro a queste rivoluzioni ci sono sempre e comunque delle persone
Quando prendiamo in analisi il cambiamento che ha sconvolto un processo produttivo o un intero settore, ci focalizziamo su i nuovi modelli responsabili, e ci dimentichiamo che dietro a queste rivoluzioni ci sono sempre e comunque delle persone.
Dalle grandi aziende alle piccole realtà imprenditoriali, sono i manager che influenzano le sorti della fortuna dei business.
La rivoluzione dell’Industria 4.0 ci ha fatto pensare che sono i nuovi sistemi di automazione i protagonisti del grande cambiamento e, anche se quest’idea è senz’altro vera, non bisogna dimenticare che è solo con un management pronto ad affrontare le sfide del futuro che è possibile ottenere risultati.
I processi di trasformazione attuali stanno mettendo a dura prova chi si trova ad occupare posizioni fondamentali per il decision-making aziendale.
Cambiano i ritmi, i processi di lavoro e spesso cambiano e si rinnovano continuamente le tecnologie, e allora in questo contesto risulta quanto mai fondamentale supportare il cammino orientando le persone e adattare le skill esistenti.
Dalla pianificazione a lungo termine alle fast-decision
La pianificazione a lungo termine è sempre stata un punto centrale nelle strategie delle grandi aziende. Avere una “Vision” è fondamentale perché permette alle aziende di focalizzarsi sugli obiettivi e rimanere fedeli alla propria vocazione, ma questa deve adattarsi al concetto di fluidità.
Le innovazioni tecnologiche e soprattutto il modo in cui riusciamo ad integrarle in maniera scalabile a diverse situazioni e contesti, rende facile invertire la rotta repentinamente e trovarsi a dover affrontare dinamiche nuove. Come conseguenza i manager devono far leva sulle proprie doti di leadership, ispirare e aiutare il team e soprattutto prendere decisioni in maniera molto più veloce.
A tal proposito sarà di necessaria rilevanza poter contare su una squadra dalle forti competenze e dotato di spirito di adattamento pari a quello del manager che li guida.
La formazione
Investire in formazione manageriale vuol dire di conseguenza investire su un team più abile e pronto ad affrontare le sfide del futuro. Anche i settori che sono ben lontani da quelli prettamente informatici, subiscono l’influenza della digitalizzazione. Oggi è impossibile pensare a un manager che non abbia le competenze digitali di base e, quanto meno, una buona dose di voglia di aggiornarsi costantemente. E’ attraverso le competenze del manager che i team vengono addestrati all’adattamento; il trasferimento di conoscenze e riconversione di competenze passano attraverso leader che sono in grado di trasmettere l’importanza del cambiamento.
L’importanza della collaborazione
La digitalizzazione modificherà i modi con cui si collabora. Il mindset collaborativo permetterà di condividere soluzioni nuove e carpire da organizzazioni esterne in quale modo affrontare un determinato problema; oggi i modelli di produzione verso i quali si sta muovendo la produzione, sono sempre più interconnessi, ed è necessario più di prima comprendere questi sistemi da un punto di vista olistico. Per far questo è importante ripartire dalle persone, dalla condivisione di idee e visioni. Solo con la contaminazione continua tra settori e persone sarà possibile creare prodotti sempre più rispondenti ai bisogni di un publico sempre più educato ai consumi e attento alle dinamiche industriali.
La consapevolezza del cambiamento
Nessuno vorrebbe trovarsi ad operare in un contesto che fatica a comprendere. Instillare la consapevolezza che si stanno affrontando delle sfide per migliorare le filiere, il modo di vivere la fabbrica e il prodotto finale, è di fondamentale importanza per il successo non solo dei manager ma dell’intera azienda.
Il sentimento del fallimento come metodo d’apprendimento veloce
La narrazione del fallimento è diventata inevitabilmente sempre più presente negli ultimi anni. Ovunque si legge o si sente parlare di come i fallimenti rendano più forti e ci fanno imparare concetti che altrimenti non avremmo mai appreso.
Per il manager del futuro quest’idea è quanto mai più vera, ma bisogna ricontestualizzarla in una cornice più grande. Il fallimento in ottica aziendale serve come metodo di apprendimento veloce. Per evitare perdite, per rimettere in piedi un sistema fallimentare, il manager del futuro deve necessariamente imparare più infretta possibile da un errore e ritrovare velocemente la capacità di cambiare strada.
La rivoluzione 4.0 è iniziata proprio perchè i manager del futuro hanno trovato la forza di accogliere il cambiamento e ne hanno assecondate le dinamiche, ora è il momento di condividere quello che si è appreso per iniziare a costruire le competenze di domani.