martedì 04 Ott, 2022

La materia che avanza

La materia che avanza

NUOVI MATERIALI PIÙ EFFICIENTI ED ECOLOGICI IN GRADO DI RISPONDERE ALLA SCARSITÀ DI RISORSE
E AI DOVERI DI SOSTENIBILITÀ

Si chiamano “avanzati” perché procedono oltre, superano limiti e difetti, migliorano le prestazioni. I materiali del futuro hanno prefissi come bio e nano, qualità come “l’intelligenza”, tendono a imitare il mondo naturale e a risolvere problemi senza crearne di nuovi.

Nel termine ombrello di “nuovi materiali”, o “materiali avanzati” appunto, ecco profilarsi un nuovo modo di progettare e costruire, alla ricerca di nuove funzionalità o proprietà adatte a una realtà sempre più complessa. La crescente attenzione alla sostenibilità ambientale sta dettando, e detterà, non solo l’aumento della domanda di questi materiali, ma anche del livello tecnico e tecnologico necessario al loro sviluppo. I settori di applicazione sono svariati e i prodotti numerosi. Si va dai rivestimenti superficiali, ai trattamenti, agliadesivi, i sigillanti, al packaging, ai prodotti per il corpo. Se si allarga lo sguardo c’è poi tutta l’area della medicina, l’energia e l’elettronica, fino all’edilizia e i trasporti.

Un Manifesto per il 2030

È in questo contesto che a inizio estate è stata lanciata AMI 2030, un’iniziativa europea congiunta di Emiri, Suschem, Eumat e Manufuture-Eu, importanti partnership pubblico-private tra realtà industriali, scientifiche e associative attive nel campo nei materiali avanzati. L’iniziativa vuole lanciare un messaggio preciso sulla necessità di investire in ricerca e sviluppo perché l’Europa possa mantenere un ruolo centrale, avere un accesso sicuro alle materie prime, sempre
più rare, ma anche accelerare il processo di transizione. Con questo obiettivo è stato diffuso un manifesto – Materials 2030 Manifesto – che traccia quadro, obiettivi e road map, con la consapevolezza che, nel Green Deal e nel Digital Decade 2030 «il 70% di tutte le innovazioni tecniche sono attribuite direttamente o indirettamente a materiali avanzati», si legge. Tuttavia, i materiali avanzati spesso determinano il costo più rilevante delle tecnologie. Altri materiali relativamente nuovi invece, stanno mostrando i primi limiti ed emerge inoltre, la necessità di creare materiali avanzati in grado di star dentro alla doppia trasformazione, verde e digitale.

Nel manifesto si delineano i quattro pilastri fondamentali per questo sviluppo: salvaguardare la leadership tecnologica dell’Europa, ridurre l’impronta ambientale, garantire l’autonomia strategica e puntare a costruire mercati innovativi peri materiali avanzati, anche tramite modelli di business collaborativi. Una volta collocata l’Europa in un contesto globale, si evidenzia come materiali, processi e prodotti dovranno essere sviluppati «in base ai bisogni e alle aspettative delle persone, in linea con le evidenze scientifiche che suggeriscono di mettere le persone al centro della transizione».

Per quanto riguarda le qualità dei materiali, il manifesto ricorda i requisiti essenziali che dovranno soddisfare: la circolarità, l’inquinamento zero, la trasparenza, la tracciabilità e l’impatto climatico. Sempre tenendo insieme il nodo verde-digitale: «Per sbloccare il pieno potenziale dei materiali avanzati – si legge ancora – le innovazioni digitali devono essere applicate all’interno dello sviluppo dei materiali, oltre a creare una comprensione armonizzata su come misurare, quantificare e confrontare le prestazioni di sostenibilità dei nuovi materiali stessi». Tre-quattro mesi per stabilire una roadmap strategica consolidata a breve termine, è l’ambizioso obiettivo del Manifesto, cui seguirà una fase di sei mesi per l’avviamento della governance a livello dell’UE, e la traduzione, nell’arco di un anno, della tabella di marcia in una nuova agenda strategica europea.

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