Sicurezza nei porti automatizzati

IoT

Lo sviluppo della componentistica per automazione e dei sistemi integrati per il controllo di veicoli senza pilota (GPS, radar, laser scanner) hanno permesso di eliminare quasi completamente l’interazione umana dalla gestione dei sistemi per il trasporto e movimentazione dei container.

Svolgendo una combinazione di operazioni in sequenza, controllate da remoto, i macchinari per la movimentazione dei container ed i nuovi sistemi portuali di carico e scarico stanno evolvendo verso una automazione sempre più spinta. Questa evoluzione ha seguito più o meno lo stesso sviluppo dei processi di automazione dell’industria manifatturiera e del packaging.

Esistono però due differenze fondamentali: le dimensioni degli impianti ed il fatto che tutte le operazioni, nel caso dei container, sono svolte all’aperto e spesso in situazioni ambientali difficili.

Nascono di conseguenza una serie di problematiche relative sia alla sicurezza dei lavoratori che di produttività degli impianti. Una delle richieste relative alla sicurezza dei porti automatizzati è la protezione dei varchi di accesso alle aree dove operano gru a ponte, gru da banchina su binari e veicoli a guida autonoma. Le dimensioni dei varchi ed il fatto di operare in ambiente esterno creano problemi di affidabilità dell’impianto di sicurezza.

Nella particolare applicazione descritta in seguito, le barriere di sicurezza vengono utilizzate per controllare in modo sicuro (Categoria 4 – SIL3) la posizione dei porta container a guida autonoma.

Il sistema di movimentazione automatizzato dei container può operare 24 ore al giorno 7 giorni su sette in qualsiasi condizione di tempo. Utilizza un sistema radar a onde millimetriche (anziché il GPS), che rende i veicoli a guida autonoma precisi entro i 2 cm. I veicoli si muovono liberamente su una griglia virtuale generata da computer in relazione alle esigenze di carico.

Il sistema di sicurezza, realizzato tramite barriere di sicurezza ReeR e recinzioni con varchi controllati, viene utilizzato per prevenire l’ingresso delle persone nelle aree pericolose di movimentazione e stoccaggio dei container. Per la sicurezza, l’accesso delle persone deve essere impedito alle aree in cui stanno operando i veicoli porta container a guida autonoma. Le diverse aree del terminal sono delimitate da recinzioni con cancelli controllati da elettroserrature interbloccate di sicurezza. Una rete di terminali, posti nelle baie di carico degli autoarticolati e nelle postazioni con le bilance di pesatura dei container, inoltrano le richieste di movimentazione ad un sistema centralizzato. Lo sblocco o il blocco delle elettroserrature è controllato da questo sistema centralizzato che risponde sia alle richieste di carico e scarico dei container che alle segnalazioni delle barriere di sicurezza.
Quando un porta container attraversa l’area controllata della barriera, interrompendone i raggi, questa segnalerà, in sicurezza, la presenza del veicolo nella zona. Il sistema centralizzato controlla queste segnalazioni e di conseguenza agisce sulle elettroserrature dei cancelli che delimitano l’area bloccandole, impedendo quindi l’apertura e l’accesso delle persone.

ReeR ha fornito una soluzione con la barriera di sicurezza ADMIRAL.

Questo particolare modello è dotato da un innovativo sistema a doppio raggio molto utile in applicazioni da esterno e ambienti difficili come potrebbe essere un’area portuale.

Il doppio raggio permette di diminuire la sensibilità della barriera relativamente a piccoli oggetti (ad esempio uccelli o materiale trasportato dal vento) che possono attraversare il varco protetto dalla barriera provocandone l’intervento di sicurezza.

Il sistema garantisce una completa affidabilità anche in caso di nebbia, neve o pioggia. Il doppio raggio fornisce una maggiore potenza in grado di non risentire degli agenti atmosferici.

Inoltre, per risolvere i problemi dovuti all’ambiante (forte escursione termica con relativi problemi di condensa), salsedine, necessità di frequenti lavaggi per rimuovere polvere e sporcizia, la barriera viene alloggiata in un’apposita custodia stagna riscaldata con grado di protezione IP 67.

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