Tecnologie italiane in controtendenza: Elettrotecnica ed Elettronica spingono sull’export nonostante la crisi del manifatturiero
Transizione energetica, nuove tecnologie e resilienza settoriale: i numeri 2024 di ANIE Confindustria raccontano una filiera che resiste alle difficoltà. Ma l’imminente protezionismo degli USA potrebbe capovolgere lo scenario
Nel cuore di un’Europa industriale che rallenta, l’industria tecnologica italiana resiste e, talvolta, cresce. Lo dimostrano i dati previsionali 2024 elaborati da ANIE Confindustria (usciti il 17 aprile 2025), che mettono in luce le performance di Elettrotecnica ed Elettronica, due settori chiave protagonisti della transizione digitale ed energetica.
A fronte di un calo medio del 3,7% della produzione industriale manifatturiera italiana, Elettrotecnica ed Elettronica segnano un +2,2%. Anche in termini di fatturato, mentre la media del settore arretra del 3,5%, i due comparti avanzano, seppur moderatamente, con un +0,9%. Ciò che li fa avanzare è l’export, in particolare quello americano.
La spinta dell’export
«I preconsuntivi 2024 confermano la vitalità e la resilienza delle nostre imprese, che continuano a operare con determinazione nonostante una congiuntura economica complessa. L’evoluzione delle politiche commerciali, in particolare quelle della nuova amministrazione americana, rappresenta un fattore di preoccupazione crescente per le imprese del settore». Sono queste le parole di Filippo Girardi, Presidente della Federazione ANIE, nel commentare la situazione attuale.
La tenuta dei settori curati da ANIE infatti è per lo più legata alla crescita della domanda internazionale, che ha registrato un +2% nel 2024. Il 42% dell’export è legato al settore Energia, il 40% all’Industria e il 17% al Sistema Edificio. Tre segmenti accomunati da una forte crescita nel 2024: rispettivamente +9,8%, +11,2% e +15,9%. Con quasi 4 miliardi di euro esportati, gli USA sono oggi il primo mercato mondiale per l’Elettronica italiana e il terzo per l’Elettrotecnica. Rispetto al 2019, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono raddoppiate, sia in valore (+100,8%) che in volume (+65,6%). Segnali chiari di una domanda dinamica, guidata dalle trasformazioni strutturali in corso.
Accelerazione degli investimenti green per la transizione energetica
I forti investimenti in energie rinnovabili (+25% di nuova capacità installata in Italia, accelerazione senza precedenti in questo settore) hanno generato un incremento del 4,5% nel fatturato nazionale del comparto elettromeccanico. Particolarmente brillante la performance della distribuzione elettrica, che segna un +25,1%. In controtendenza, invece, le tecnologie per la generazione da fonti tradizionali (-3%) e quelle destinate all’industria manifatturiera (-1%).
La debolezza del settore Edificio
Non tutti i comparti hanno espresso la stessa tendenza positiva. Le tecnologie per il Sistema Edificio (area di attività di ANIE che riguarda la progettazione, costruzione e manutenzione degli edifici sia residenziali che commerciali, soprattutto per quanto riguarda l’efficientamento energetico, la funzionalità e la sicurezza) hanno subito il contraccolpo del rallentamento edilizio, con una contrazione del 7,5% nel comparto Illuminazione e cali diffusi anche per Ascensori, Scale mobili e Cavi. Fa eccezione il settore Sicurezza e Automazione, nonché il Materiale Rotabile ferroviario (cresciuto del 16,1% in Italiano e del 39,7% all’estero), i quali mantengono un segno positivo.
I Componenti elettronici flettono sul mercato interno (-6,6%), e l’Automazione industriale subisce un vero crollo (-31%). Le problematiche legate al Piano Transizione 5.0., molto complesso proceduralmente, pesano sul settore.
I dazi USA e la risposta delle imprese
Se da una parte gli Stati Uniti rappresentano una grande opportunità commerciale per la richiesta di export, dall’altra emergono nuove sfide. Le politiche protezionistiche della nuova amministrazione americana potrebbero introdurre dazi fino al 20% sulle tecnologie europee. Un colpo potenziale da 720 milioni di euro per le imprese italiane del settore. I comparti più esposti? Sistema Edificio ed Energia, oggi soggetti a dazi medi rispettivamente del 2,36% e 2,09%.
«Questo scenario di particolare complessità – continua il Presidente di Federazione ANIE – pone sfide cruciali per le imprese, non solo in termini di operatività immediata ma anche nella pianificazione strategica a medio-lungo termine. Di fronte a tali dinamiche, un’Europa economicamente e politicamente unita rappresenta un valore imprescindibile per affrontare con efficacia le tensioni internazionali e garantire stabilità e prospettive di crescita per tutti».
Infatti, nonostante tutto, le aziende italiane del settore non perdono l’ottimismo. Il 52% ritiene favorevole il contesto economico attuale, e il 48% guarda con fiducia ai mercati esteri per il prossimo triennio. Ma restano forti le tensioni sulla supply chain: il 56% segnala problemi, soprattutto nell’approvvigionamento di metalli come rame, alluminio e acciaio.